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Giustizia: il richiamo di Napolitano alla misura e alla responsabilità

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha inviato una lettera al vice-presidente del Csm Vietti, nella quale da detto la sua sul clima di tensione istituzionale e sul rischio di esasperazioni e degerazioni a cui potrebbe portare l’amministrazione della giustizia.
A cura di Alfonso Biondi
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Presidente della Repubblica

Un clima di scontro istituzionale velenoso e pericolosissimo. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sa bene che questo clima al paese non giova di certo e ieri, in una lettera inviata al vice-presidente del Csm Michele Vietti, ha palesato il suo pensiero sul difficile momento politico e istituzionale. L'ultimo violento attacco di Silvio Berlusconi a Fini e ai magistrati, rei a suo dire di aver stretto un "patto scellerato" per farlo fuori ha gettato altra benzina su un fuoco già troppo ardente. Forse anche per questa uscita un po' sopra le righe, il capo dello Stato ha sentito il dovere di intervenire e nella sua lettera ha fatto sapere che:

Nelle contrapposizioni politiche ed elettorali, e in particolare nelle polemiche sull'amministrazione della giustizia, si sta toccando il limite oltre il quale possono insorgere le più pericolose esasperazioni e degenerazioni. Di qui il mio costante richiamo al senso della misura e della responsabilità da parte di tutti.

Senso di misura e della responsabilità. Quello che è sicuramente mancato a chi ha affiso a Milano i manifesti che volevano le Brigate rosse via dalle procure. Napolitano è tornato su questo punto e ha definito la faccenda una "provocazione ignobile" e di "intollerabile offesa alla memoria di tutte le vittime delle Br, magistrati e non". Il capo dello Stato ha anche annunciato che il 9 maggio, giorno della memoria delle vittime del terrorismo, sarà dedicato ai tutti quei magistrati che sono caduti sotto i colpi dei brigatisti rossi e neri.

Il Presidente della Repubblica prende quindi una posizione netta sulla faccenda e richiama tutti a un clima di distensione. Le sue parole sono state molto apprezzate dal destinatario della lettera Michele Vietti, il quale è intervenuto alla trasmissione 8 e mezzo in onda su LA7 e, riferendosi al rischio di esasperazioni e degenerazioni paventato, ha fatto sapere che "Il capo dello Stato fa una considerazione finale su cui tutti dobbiamo riflettere, il Csm, gli operatori della giustizia e gli operatori della politica".

Secondo alcuni addetti ai lavori la lettera di Napolitano ha tanto il sapore di un messaggio alle Camere. Già, perché  il messaggio non è rivolto propriamente alla magistratura, ma sembra avere un bacino d'utenza molto più ampio. Ammonire quindi prima che sia troppo tardi. Le elezioni amministrative rappresentano infatti un banco di prova importantissimo per Berlusconi, la cui strategia di attribuire alla magistratura un'essenza politica è parsa chiara fin da subito. E' la scelta giusta per ottenere un risultato confortante alle elezioni di maggio? Chissà. Fatto sta che  un risultato negativo, soprattutto a Milano e a Napoli, metterebbe in seria difficoltà la compagine governativa che potrebbe sfilacciarsi irrimediabilmente. Insomma, se il governo arriverà a fine legislatura potremo saperlo già il 15 e 16 maggio.

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