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Giustizia, il pg della Cassazione: situazione fallimentare

Durante la cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario, duro affondo del Procuratore Generale della Cassazione Vitaliano Esposito: “Stato praticamente insolvente, rischiamo il collasso”.
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Cassazione

Arriva dal Procuratore Generale della Casssazione un'altra bordata al Governo Berlusconi, con la relazione di apertura alla cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario che boccia l'operato del Ministro Angelino Alfano ma non risparmia critiche agli stessi magistrati (evitando chiaramente di entrare nel vivo del dibattito politico). Come ribattono le agenzie in particolare sono alcuni i passaggi che più stanno facendo discutere:

"E' oramai sotto gli occhi di tutti come la situazione quasi fallimentare della giustizia e dei suoi tempi si stia trasformando in una situazione che si puo' definire quasi di insolvenza per lo Stato […] Non siamo più nemmeno in grado di pagare gli indennizzi dovuti per la violazione dei canoni di un giusto e celere processo […] indispensabile disporre di personale e di strumenti adeguati per garantire risultati in termini quantitativi e di qualità".

Insomma una situazione di estrema gravità che si traduce in una difficoltà ad operare, malgrado gli sforzi dell'intero apparato. Struttura cui non risparmia sollecitazioni e finanche richiami, sia per quanto concerne il problema di ritardi ed inadempienze, "si dovrebbe evitare che tali ritardi assurgano a rilevanza disciplinare con una più attiva e incisiva sorveglianza sul rispetto dei termini per il deposito dei provvedimenti", sia per quanto concerne il riserbo assoluto cui "non sempre i magistrati si attengono, senza rendersi probabilmente conto che una notizia o un giudizio da loro riferita o espresso, data la funzione svolta, assumono una rilevanza tutt'affatto diversa da quelli provenienti dalla generalità dei cittadini".

In seguito l'intervento del primo presidente della Cassazione Ernesto Lupo che ha "difeso l'equilibrio tra il potere giudiziario e il potere esecutivo definito dalla Costituzione Italiana e ha sottolineato che i giudici sono liberamente criticabili ma che i processi si devono svolgere nelle aule del tribunale […] "il sistema di equilibrio di poteri realizzato nel nostro paese ha considerazione anche in campo internazionale[…] L'esercizio dell'attività giudiziaria e giurisdizionale è liberamente valutabile, ma va ribadito che i processi si svolgono nelle sedi proprie, dinanzi agli organi giurisdizionali, e che il sistema processuale assicura le più ampie facoltà di ricorso e di impugnazione"
(Reuters)

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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