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Giustizia, dal Consiglio dei Ministri via libera alla “non punibilità” dei reati meno gravi

Ok del Cdm alla norma sulla “non punibilità” dei reati più lievi. Rimandata la discussione sulla riforma della prescrizione.
A cura di Davide Falcioni
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Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto legislativo sulla "tenuità del fatto", un provvedimento che prevede la "non punibilità" dei reati meno gravi, ovvero quelli per i quali oggi si prevede una pena detentiva massima di 5 anni e una pena pecuniaria sola o congiunta al carcere. La norma riguarda le "offese più lievi" e non abituali: la "non punibilità potrà essere dichiarata in ogni fase del processo e non sarà un ostacolo per la parte offesa, che comunque potrà chiedere il risarcimento in sede civile. Il Cdm, inoltre, ha dato il via libera alla proposta del ministro della Giustizia Andrea Orlando sulla cooperazione penale, con misure su rogatorie ed estradizioni: "La riforma – è stato spiegato – trae origine dal riconoscimento dell'inadeguatezza dell'attuale sistema normativo di assistenza giudiziaria, a fronte di una criminalità, specie quella organizzata, che ha esteso il raggio di azione ben oltre i confini del territorio di un singolo Stato, anche sfruttando tutte le opportunità offerte dalla globalizzazione dei mercati e dalle nuove tecnologie di comunicazione e di gestione dell'informazione". E ancora il guardasigilli ha detto: "La modifica di questo settore del codice di rito penale costituisce una priorità di azione anche nella prospettiva della ratifica di molte Convenzioni internazionali, finalizzate, appunto, a rafforzare la cooperazione nel contrasto ai fenomeni criminali sovranazionali. Le modifiche agli articoli 708 e 714 del codice di procedura penale rispondono, inoltre, all'esigenza di colmare una lacuna normativa, in più occasioni segnalata anche dalla giurisprudenza della Corte di Cassazione. L'obiettivo del presente intervento normativo risulta, pertanto, essere quello di semplificare e velocizzare le procedure di assistenza giudiziaria (rogatorie) e di estradizione". Per quanto riguarda la giustizia, inoltre, non è stato affrontato il nodo della prescrizione, elemento tornato alla ribalta dopo l'annullamento da parte della Cassazione della condanna per il processo Eternit. A quanto pare il tema non è stato affrontato a causa di presunte divergenze con il Nuovo Centrodestra.

Il Consiglio dei ministri non ha tuttavia parlato solo della giustizia, ma dato il consenso anche all'Agenda per la semplificazione della pubblica amministrazione, un pacchetto comprendente una serie di novità volte a facilitare il rapporto tra cittadini e burocrazia: previsto l'inserimento della marca da bollo digitale, del pin unico per tutti i servizi della pa, l'accesso online ai referti sanitari, la dichiarazione dei redditi precompilata, la semplificazione delle procedure per l'avvio di una nuova impresa, un'unica tassa sulla casa e molto altro ancora, nel tentativo di cambiare profondamente il rapporto tra cittadini e pubblica amministrazione nel corso dei prossimi tre anni.

Infine il Cdm "assicura la disponibilità del Governo a valutare positivamente richieste di sostegno all'azione di volontari appartenenti ad organizzazioni umanitarie e di volontariato impegnate nell'emergenza Ebola, preferenzialmente nell'ambito di quanto previsto dalla legislazione sulla cooperazione, nel rispetto delle norme della medesima legge nonché delle prescrizioni in materia sanitaria adottate dal Ministero della salute". Il Governo, nell'ambito dei fondi che verranno stanziati per l'emergenza Ebola, "si riserva di integrare i fondi a disposizione del Mae per le predette esigenze, nonché di valutare l'opportunità di promuovere progetti per finalità specifiche sviluppati dalle Regioni con il concorso di aziende sanitarie e di organizzazioni umanitarie e di volontariato che insistono sul loro territorio".

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