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Giustizia, Baldino (M5S): “C’è asse tra maggioranza, Terzo Polo e Pd per smontare Spazzacorrotti”

La vice capogruppo del Movimento 5 Stelle alla Camera Vittoria Baldino parla con Fanpage.it delle scelte del governo Meloni in materia di giustizia. Dall’eliminazione, con il decreto Rave, dei reati contro la Pa dalla lista di quelli ostativi, all’annunciata stretta sulle intercettazioni. Fino alla decisione di accogliere la richiesta del Terzo Polo di ripristinare la prescrizione in tutti i gradi di giudizio.
A cura di Marco Billeci
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Vittoria Baldino, vice capogruppo del M5S alla Camera, risponde alle domande di Fanpage.it, quando a Montecitorio è appena arrivato il via libera al decreto Rave, dopo una durissima battaglia parlamentare. Una gran parte delle opposizioni ha messo in atto una strategia ostruzionistica che si è protratta per quasi due giorni, finché il presidente della Camera Fontana ha usato la cosiddetta ghigliottina, per arrivare al voto finale, poche ore prima che la legge decadesse .

"Questo è il decreto che è stato varato nel primo Consiglio dei ministri del governo Meloni – spiega l'onorevole Baldino -.  È iniziato male, introducendo nella disciplina sui rave party, una fattispecie di reato totalmente scellerata, sproporzionata rispetto alla pena e alle sua conseguenze.  Ed è finito peggio con l'inserimento, in sede di conversione, di una normativa che di fatto inizia a smontare la legge Spazza-Corrotti.

Voi avete parlato di  una "Salva-Corrotti", a proposito della norma che elimina i reati contro la pubblica amministrazione, dalla lista di quelli per cui sono esclusi i benefici penitenziari. Ma per il governo non è giusto trattare i crimini dei colletti bianchi, allo stesso modo di mafia o terrorismo

Al centrodestra non può sfuggire il fatto che corruzione e mafia sono due facce della stessa medaglia. Come dice l'ex presidente dell'Anac Cantone, la mafia oggi non uccide di più, ma corrompe di più, perché utilizza questo strumento per infiltrarsi nell'economia legale e inquinarla. E quindi chi dice che le mafie e la corruzione sono due cose diverse e devono essere trattate in modo diverso o mente o non sa di cosa parla. E in entrambi i casi sono preoccupata che queste persone governino il Paese.

Nel corso della discussione parlamentare, la maggioranza ha accolto un ordine del giorno del Terzo Polo, che invita a cancellare la riforma Bonafede sulla prescrizione. Su questo, avete già annunciato battaglia

Sì, perché significherebbe ripristinare il principio dell'impunità. Si tornerebbe ad avere una giustizia di "serie A", per chi  si può permettere un collegio difensivo che riesca, con tattiche dilatorie, ad ottenere la prescrizione del reato. E un'altra per chi invece non se lo può permettere.

Per i critici della Bonafede, però, ripristinare la prescrizione in tutti i gradi di giudizio servirebbe a non avere processi senza mai fine

Ma la prescrizione non è un istituto nato per ovviare alla lungaggine dei processi, una patologia del nostro sistema giudiziario. Per velocizzare i procedimenti ci sono altri strumenti come le assunzioni o lo snellimento della burocrazia processuale. Riproponendo la vecchia prescrizione,  invece, la farebbero franca i soliti noti, i più forti, a discapito anche di chi chiede giustizia, come le vittime di reato, che non vengono mai prese in considerazione, ma vogliono una risposta dello Stato e in questo modo non l'avranno mai.

Incassato il sì all'Odg sulla prescrizione, il gruppo di Calenda e Renzi non ha fatto ostruzionismo sul Dl Rave, a differenza del resto dell'opposizione. Sulla giustizia il Terzo Polo fa asse con il centrodestra?

Era evidente fin dall'inizio della legislatura, ma si è resa ancora più cristallino e palese che è su questi temi della giustizia c'è una maggioranza trasversale. Peraltro questa non si esaurisce con il Terzo Polo. Anche il Partito Democratico non ha proferito parola sul tema in tutte queste 48 ore di discussione in aula e non ha votato i nostri ordini del giorno. Evidentemente hanno tutti una visione abbastanza univoca, che punta a cancellare la Spazza-corrotti.

D'altra parte,  i centristi non hanno mai nascosto in queste settimane l'apprezzamento per le prese di posizione del ministro della Giustizia Nordio

Io invece sono rimasta sconcertata da alcune sue recenti dichiarazioni. A chi chiedeva perché appunto la corruzione fosse stata tolta del catalogo dei reati ostativi, Nordio ha risposto che di fatto l'efficacia deterrente della pena non esiste, perché il potenziale criminale non va a spulciare il codice penale e non pensa alla pena edittale. Questo denota una scarsa cultura, anche giuridica, sull'efficacia generale preventiva della sanzione penale. Se per Nordio questa efficacia non c'è per i corrotti, non dovrebbe valere nemmeno per chi organizza i rave party, per le Ong,, per chi coltiva marijuana, etc… A questo punto il metro dovrebbe essere uguale per tutti. Invece la visione della politica rispetto alla giustizia ha sempre due pesi e due misure: sono garantisti con i forti e giustizialisti con i deboli.

Il governo ha annunciato anche una legge sulle intercettazioni. Esiste la necessità di intervenire per evitare abusi?

Intanto ci devono dire quali abusi e da parte di chi. Ricordo che se non ci fossero state le intercettazioni, molte delle inchieste che conosciamo non sarebbero neanche iniziate. Le intercettazioni sono state uno strumento fondamentale per svelare dei fatti criminosi di grande importanza per quanto riguarda la mafia, la corruzione l'associazione a delinquere. Tutte le grandi operazioni antimafia e le grandi retate nascono da intercettazioni ambientali e intercettazioni telefoniche. Per questo non devono essere limitate, per nessuna ragione. Mi sembra evidente che l'obiettivo del governo non sia combattere gli abusi, ma spuntare le armi che hanno a disposizione i magistrati.

Nella conferenza stampa di fine anno, Meloni ha detto di non accettare la morale da Conte, imputando al suo predecessore una serie di circostanze, dal condono di Ischia alla scarcerazione dei boss durante il Covid. La premier ha scelto Movimento 5 Stelle come suo principale avversario politico?

Io invece le consiglierei di prendere lezioni da una forza politica che ha sempre fatto della legalità e dell'etica pubblica una bandiera. E che non ha mai candidato tra le sue fila soggetti che si sono rivelati di dubbia moralità e sono stati coinvolti anche in inchieste di Ndrangheta o di corruzione, come  invece ha fatto la presidente Meloni quand'era leader dell'opposizione, soprattutto nella mia regione, la Calabria. Nel merito, abbiamo quello di Ischia non era un condono. E i boss li hanno scarcerati i magistrati di sorveglianza, non Bonafede, che anzi ha fatto una norma per rimetterli dentro. Insomma, se la premier ha individuato il Movimento Cinque Stelle  come nemico, abbia almeno l'onestà intellettuale di non usare le bugie per attaccarci.

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