Giuseppe Conte: “Si chiude 2023 difficile, fallimento Meloni peserà sul futuro dei giovani”
È un bilancio molto duro, quello fatto dal leader del Movimento Cinque Stelle, Giuseppe Conte, in chiusura al 2023. "Si chiude un 2023 molto difficile, che ci lascia l'amaro in bocca su molte cose, ma ci offre anche diversi stimoli per chi non si rassegna, per chi vuole puntare a cambiare le cose. Un primo dato, molto preoccupante, è il ritorno di un vecchio modo di fare politica, arrogante, arroccato sui propri privilegi, su vecchi liturgie. Una politica impegnata a difendere se stessa piuttosto che i cittadini", afferma l'ex presidente del Consiglio in un videomessaggio pubblicato sui social.
L'attacco al governo, in tutti i suoi componenti e le sue politiche, è frontale: "Conserviamo tutti viva nella memoria l'immagine di un ministro che ferma un treno per scendere dove ad attenderlo c'è la sua auto blu. Ne è seguita un'arrogante rivendicazione. Un'arroganza che si mostra anche quando gli esponenti di governo insultano quelli che non ce la fanno, dandogli dei divanisti, dei truffatori. È una politica che taglia i sostegni ai più bisognosi come il reddito di cittadinanza, taglia aiuti ai cittadini in difficoltà su mutui e affitti. E tutto questo mentre con un rapido colpo di mano vengono ripristinati al Senato i vitalizi per i politici".
Conte si propone allora come l'alternativa a questa classe politica, fissando per le elezioni europee di giugno 2024 l'appuntamento con l'elettorato: "Dobbiamo dare un segnale forte alle elezioni europee. Avevamo avviato una rivoluzione in Europa: dall'austerità alla solidarietà; dai vicoli di bilancio ai diritti sociali. Quella rivoluzione si sta ormai spegnendo. Giorgia Meloni si è piegata qualche giorno fa alla Germania sui vincoli di bilancio europei che porterà a tagli di oltre 12 miliardi l'anno in Italia".
Il leader M5s ribadisce le accuse alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni: "Si è assunta una responsabilità storica dicendo ‘si" a un patto di stabilità che ci costringerà a operare tagli sul futuro dei nostri giovani e questo fallimento peserà, non solo sul 2024, ma su tutti gli anni a venire".
Non manca il passaggio su quanto sta accadendo alle porta dell'Europa, tra una guerra in Ucraina e una in Medio Oriente. "A non poca distanza da noi ci sono due guerre che stanno mietendo vittime e distruzioni. Ogni giorno vengono spezzate delle vite, anche di donne e bambini. E l'Italia cosa fa? È possibile che il nostro Paese, da anni la culla della civiltà giuridica, fino a poco tempo fa la più credibile e tenace frontiera del dialogo, sia solo oggi capace di inviare armi in Ucraina o di fare come Ponzio Pilato a Gaza dove è in corso una carneficina di dimensioni epocali? Non è questa la nostra Italia".
Conte conclude mantenendo lo sguardo all'Ue e alle elezioni europee: "Dopo questa caduta, dobbiamo rialzarci. Dobbiamo ridare forza all'Europa del Recovery Fund, all'Europa democratica e solidale, a quell'Europa per cui abbiamo fortemente lottato portando in Europa 209 miliardi. All'Europa che è in prima linea per la pace, che è protagonista di pace. Io ci credo, sono convinto, ma serve coraggio, perseveranza, visione. Dobbiamo conservare in noi la luce della speranza. Buon 2024, che sia un anno di passione, impegno, risultati".