Giuseppe Conte: “Serve governo politico solido, non tecnico”
"Ieri ho incontrato Mario Draghi e al termine del colloquio gli ho fatto gli auguri. In queste ore mi hanno descritto come un ostacolo alla formazione di un nuovo governo. Evidentemente non mi conoscono. I sabotatori lasciamoli altrove, io ho sempre lavorato al bene del Paese e continuerò a farlo. Ho sempre lavorato nell'interesse dei cittadini, per superare le emergenze del Paese. Auspico a un governo politico che sia solido e che abbia la sufficiente coesione per operare le scelte politiche che non possono essere affidate a squadre di tecnici. Le urgenze del Paese richiedono scelte politiche": lo ha detto Giuseppe Conte, rilasciando alcune dichiarazioni alla stampa da Palazzo Chigi per la prima volta dall'annuncio delle sue dimissioni. Quindi l'appello al Movimento Cinque Stelle: "Mi rivolgo ora agli amici del Movimento. Io ci sono e ci sarò. E agli amici del Pd e di Leu dico che dobbiamo continuare a lavorare insieme, a perseguire il nostro progetto".
Conte ha anche ringraziato anche il capo dello Stato, Sergio Mattarella: "In questi anni è stato un prezioso interlocutore. Desidero anche ringraziare tutti gli amici della coalizione che hanno lealmente collaborato al nostro progetto politico", ha detto. Progetto che definisce "alleanza per uno sviluppo sostenibile" e che ha al centro "una prospettiva reale di modernizzare finalmente il nostro Paese nel segno della transizione energetica, digitale e dell'inclusione sociale".
È la prima volta che Conte rilascia delle dichiarazioni dopo aver rassegnato le dimissioni al presidente della Repubblica. Entrando a Palazzo Chigi questa mattina, intercettato dai giornalisti, si è limitato a commentare: "Quando uno fa il suo lavoro è sempre sereno". Ieri Conte ha incontrato Mario Draghi a Chigi ed era trapelata la notizia per cui nel corso della riunione si sarebbe parlato di incarichi di governo nel nuovo esecutivo formato dall'ex governatore della Bce. Ipotesi che è stata poi smentita però dagli uffici stampa del presidente dimissionario.