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Giuseppe Conte dice che Giorgia Meloni è un gatto nero in economia

Lo scontro a distanza tra Giuseppe Conte e Giorgia Meloni prosegue: “Stanno portando il Pil a picco, hanno gettato la maschera – dice il leader del Movimento 5 Stelle – lei parla di gatto morto, le sue scelte sono un gatto nero e ci sta portando in recessione”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Non si placano le polemiche tra Giuseppe Conte e Giorgia Meloni, dopo due giorni di fuoco tra Camera e Senato. Gran parte del dibattito parlamentare in vista del Consiglio europeo di oggi e domani si è concentrato sul Mes, con leader del governo che si è presentata in Aula con un fax firmato dell'ex ministro Di Maio per accusare Conte. Meloni è stata poi smentita dalla data presente sul foglio, fotografato dalle tribune, differente da quella citata dalla presidente del Consiglio. Insomma, la tensione è altissima, tanto che Conte ha pubblicato un video ieri sera in cui – visibilmente alterato nei toni e nei modi – attacca Meloni per tutte le bugie dette.

Prima in un'intervista al Foglio – in cui Conte minaccia Meloni, perché "all'opposizione deve fare i conti con noi, con me" – poi in un intervento su Rtl, il leader del Movimento 5 Stelle continua con i suoi attacchi: "Stanno portando il Pil a picco, hanno gettato la maschera – dice Conte in radio – Di qui, il feroce attacco al Superbonus e alle nostre misure di crescita. Meloni parla di gatto morto, le sue scelte sono un gatto nero e ci sta portando in recessione".

Quanto al Mes, Conte ribadisce quanto detto ieri sera nel video: "Ora c'è da fare la ratifica di quella riforma che spetta al Parlamento, a Meloni. Lei dovrebbe, o meno, ratificarla. È molto in difficoltà perché ha fatto una campagna elettorale sempre contro, ma si sente costretta ad approvarlo perché vuole far parte del club di Bruxelles che conta". Quanto all'episodio del fax, l'ex premier affonda: "È inaccettabile che dica un sacco di menzogne, di qui la mia reazione veemente".

Conte dice anche che con il Pd si sta costruendo un'alternativa di governo, con prudenza e serietà, mentre Landini è e resta il leader della Cgil e non sarà un federatore. Sulle elezioni europee, prossimo grande appuntamento alle urne, si nasconde: "Quale percentuale mi aspetto alle europee? Non abbiamo neppure commissionato sondaggi, non mi importa nulla. Io mi aspetto un riconoscimento dell'impegno del Movimento 5 Stelle da parte degli elettori".

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