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Giunta per le autorizzazioni sul caso Ruby: restituire gli atti alla procura

La Giunta per le autorizzazioni della Camera ha votato la proposta del Pdl di restituire gli atti alla Procura di Milano. Adesso si aspetta che si pronuncia l’aula di Montecitorio.
A cura di Alfonso Biondi
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Berlusconi_fiducia

Caso Ruby: le nuove intercettazioni integrative giunte alla Camera hanno alzato un altro polverone. Nonostante per Pier Luigi Bersani la situazione sia insostenibile e nonostante il malcontento sia stato sbandierato con forza da tutte le altre forze d'opposizione, oggi pomeriggio la Giunta per le autorizzazioni della Camera ha votato la proposta di restituire gli atti alla procura di Milano.

La proposta, avanzata dal Popolo della libertà, è stata accettata dalla Giunta, che ha motivato la decisione sostenendo che la competenza dell'indagine spetterebbe al Tribunale dei ministri. Si sono espressi a favore della proposta il Popolo della Libertà, la Lega Nord e il gruppo dei Responsabili; per il no, invece, hanno votato il Partito Democratico, l'Italia dei Valori, l'Udc e Futuro e Libertà. 11 a 8 il bilancio a favore del sì, nonostante le assenze di Rossomando del Pd e di Consolo di Fli.

Ha avuto quindi successo l'impianto difensivo che ha utilizzato il Pdl in Giunta, cioè quello di "sollevare il conflitto di attribuzione, per trasferire il materiale dell'inchiesta al Tribunale dei Ministri, bloccando il rito abbreviato in ragione del fatto che la telefonata in questura da parte di Silvio Berlusconi sarebbe stata fatta in qualità di Presidente del Consiglio". In pratica la tesi che sosteneva il Pdl e che ha spiegato Maurizio Paniz puntava sul fatto che Berlusconi avesse chiamato la Questura di Milano perché convinto che la marocchina Ruby Karima fosse davvero una nipote di Mubarak. Stanti così le cose, quindi, avrebbe esercitato una funzione istituzionale.

Questa strategia riguardante il conflitto di competenza ha sostituito quella che sembrava essere la strategia più quotata alla vigilia: quella cioè di puntare sul fumus persecutionis. Tuttavia questa carta potrebbe anche essere giocata qualora gli atti passassero al Tribunale dei Ministri: in quel caso "sarebbe chiaro che la Procura di Milano è andata avanti sapendo comunque di non essere competente".

La proposta, ora, deve essere esaminata dall'aula di Montecitorio per essere approvata.

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