video suggerito
video suggerito

Giulio Regeni, Matteo Salvini incontra il premier egiziano Al Sisi: “Faremo luce sull’omicidio”

Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha incontrato il presidente egiziano Al Sisi e avrebbe parlato dell’omicidio di Giulio Regeni rinnovando “la richiesta di fare piena luce sull’omicidio dello studente italiano”. Al Sisi avrebbe confermato “la volontà e il grande desiderio di arrivare a risultati definitivi delle indagini sull’omicidio di Giulio e di scoprire i criminali per fare giustizia”.
A cura di Charlotte Matteini
124 CONDIVISIONI
Immagine

Il ministro dell'Interno Matteo Salvini ha incontrato al Cairo il presidente egiziano Abdel Fattah Al-Sisi e il ministro dell'Interno egiziano, Abdel Ghaffar.Durante il colloquio, ha raccontato il capo del Viminale, i tre hanno parlato anche dell'omicidio insoluto di Giulio Regeni, il giovane ricercatore italiano trovato morto nel gennaio del 2016 in Egitto. Nel corso dell'incontro, Salvini avrebbe rinnovato ad Al Sisi "la richiesta di fare piena luce sull'omicidio dello studente italiano Giulio Regeni", una posizione che appare nettamente differente rispetto a quanto dichiarato dal capo del Viminale solo qualche giorno fa: "Fermo restando il dolore della famiglia, è necessario riprendere i rapporti con l'Egitto", disse Salvini, scatenando accesissime polemiche.

Dal canto suo, Matteo Salvini ha fatto sapere che il presidente egiziano avrebbe confermato "la volontà e il grande desiderio di arrivare a risultati definitivi delle indagini" sull'omicidio di Giulio e "di scoprire i criminali per fare giustizia". Nel corso del colloquio, inoltre, i tre esponenti politici avrebbero anche discusso di tematiche riguardanti "il "rafforzamento delle iniziative in tema di sicurezza, contrasto all'immigrazione clandestina e al terrorismo".

Il caso Regeni è ancora privo di soluzione a distanza di due anni. Il giovane, scomparso nel gennaio 2016 e ritrovato morto qualche settimana dopo, sarebbe stato torturato e ucciso da pezzi degli apparati del Regime egiziano che fanno direttamente riferimento al presidente Sisi e al ministro Ghaffar. Le indagini della procura di Roma, nonostante i depistaggi delle autorità egiziane al momento hanno portato a circoscrivere nel sequestro la responsabilità di almeno nove agenti della National security, il servizio civile interno, ma la strada per la verità appare ancora lunga.

124 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views