Giulio Cavalli: “Inquietante silenzio su ‘Ndrangheta e politica”
"Non è un Paese normale, questo". E' lo sfogo di Giulio Cavalli, dopo che l'ex boss di ‘Ndrangheta Luigi Bonaventura, collaboratore di giustizia, ha rivelato nuovi dettagli sul piano della criminalità organizzata per uccidere l'attore e politico, definito uno "scassaminchia". Dietro i piani della ‘Ndrangheta, infatti, ci sarebbe anche una parte della politica lombarda, elementi di spicco – alcuni anche nazionali – che, secondo l'ex reggente della cosca Vrenna-Bonaventura, avrebbero incoraggiato l'azione dei criminali. Ma anche dopo queste rivelazioni, il silenzio è come una cappa nera.
"Abbiamo un collaboratore di giustizia ritenuto credibile e molto poco protetto, stranamente, che si espone facendo intuire nomi, cognomi, dettagli. Mi fa paura che non sia successo nulla. Il ministro Alfano ancora oggi deve darci una risposta, nessuno è venuto a raccogliere e verificare queste informazioni". Ma perché?
"Questo è un paese strano – risponde Cavalli – la delegittimazione e il silenzio sono l'anticamera perfetta per qualsiasi cosa debba succedere".
Qualche secondo di silenzio a sottolineare la gravità del sottinteso, e poi continua: "La vera domanda è: perché Bonaventura non è stato riscontrato? I riscontri sono semplici da fare, parla di politici e di incontri, questo è un lavoro che non dovrebbe fare Fanpage, non il giornalismo ma la magistratura e la politica.Mi farebbe piacere sapere non solo Maroni ma anche Umberto Ambrosoli cosa ne pensa, questo silenzio è preoccupante".