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Elezioni politiche 2022

Giudice respinge ricorso lista Cappato, esclusa da elezioni: “Ci rivolgeremo a giudici internazionali”

Il Tribunale di Milano ha respinto il ricorso d’urgenza presentato dalla lista Referendum e Demicrazia con Cappato dopo l’esclusione dalle elezioni, perché per presentare la lista erano state raccolte firme digitali.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il giudice civile di Milano Andrea Borrelli ha respinto il ricorso cautelare d'urgenza presentato dai legali della lista ‘Referendum e Democrazia con Cappato' dopo l'esclusione alle prossime elezioni politiche. Il ricorso, depositato il 2 settembre scorso, era stato presentato con l'obiettivo di ottenere la riammissione della lista in Lombardia e il riconoscimento della validità delle firme digitali depositate. La conseguenza di questa decisione è che le elezioni verranno celebrate nella data prevista, il 25 settembre. Un verdetto diverso avrebbe infatti potuto comportare anche lo slittamento delle consultazioni elettorali.

La decisione del Tribunale di Milano si conclude motivando che "il giudice non è stato posto in condizione di verificare la sussistenza del predetto elemento di fatto (la verifica dell'effettiva presenza delle sottoscrizioni digitali raccolte assieme ai certificati, ndr.) della fattispecie controversa (verifica che non può esimersi dal fare, attesa la contestazione di parte resistente), deve ritenersi l’insussistenza del presupposto della richiesta tutela cautelare, costituito all’apparenza del buon diritto (fumus boni juris)".

"Nel silenzio assoluto da parte di Governo, Parlamento e Presidente della Repubblica il giudice di Milano si è trovato a dover decidere in condizioni di oggettivo ricatto prodotto dall'inerzia istituzionale. Anche per questo la nostra azione non finisce qui. È in preparazione un reclamo urgente e ricorsi a giurisdizioni internazionali", ha commentato Marco Cappato, leader di Referendum e Democrazia.

Si tratta di "una decisione insensata perché ci imputa di non avere provato l'esistenza delle firme, attribuendo a noi un dovere, la verifica delle firme, che è notoriamente in capo alla Corte d'Appello e non certo ai presentatori. Anche per questo presenteremo immediato reclamo", ha spiegato ancora Cappato.

"La decisione arriva a cinque giorni dalle elezioni – ha proseguito – ma dopo cinque anni da quando, nel 2017, il Parlamento aveva impegnato – entro 6 mesi!! – il Governo a sperimentare la firma digitale per la presentazione delle liste. Un esperimento mai tentato da nessun Governo ma non per questo scaduto come impegno. Il Governo si era opposto al ricorso d'urgenza della Lista Referendum e Democrazia avanzando l'impossibilità di posticipare il voto in caso di accoglimento del ricorso perché a ridosso della tornata elettorale. Ma nessuna risposta era però mai arrivata dal 25 luglio quando abbiamo diffidato formalmente il Governo per ottenere un decreto interpretativo".

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