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Giudice di Catania attaccata da Meloni, interviene il Csm: “Governo contro autonomia dei magistrati”

La maggioranza dei magistrati che compongono il Csm hanno firmato la richiesta di aprire una pratica a tutela di Iolanda Apostolico, la giudice di Catania che non ha convalidato il trattenimento di tre persone migranti nel Cpr di Pozzallo. Ieri Giorgia Meloni e altri esponenti del governo hanno duramente attaccato Apostolico.
A cura di Luca Pons
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I componenti del Consiglio superiore di magistratura hanno chiesto che si apra una pratica a tutela della giudice di Catania Iolanda Apostolico, duramente criticata da Giorgia Meloni per aver "aiutato l'immigrazione illegale" con una sentenza che non ha convalidato il trattenimento di tre persone migranti nel Cpr di Pozzallo. Apostolico ha evitato la polemica dicendo che si tratta di "una questione giuridica, non una vicenda personale", ma è stata attaccata da esponenti del governo anche per alcune posizioni espresse in passato sui propri profili social. La maggioranza dei membri togati (13 su 20) ha firmato la richiesta presentata al Comitato di presidenza, che guida l'organo di governo dei magistrati.

Oggi, parlando a Torino al festival delle Regioni dove è anche stata contestata, Giorgia Meloni ha provato a sminuire la questione: "Non c’è nessuno scontro con la magistratura. La magistratura è libera di disapplicare una legge del governo, e il governo è libero di dire che non è d’accordo. Dico quello che penso, ciascuno ha la sua autonomia di pensiero. Ma non è uno scontro, è un tema che riguarda la sentenza specifica. Per me la motivazione con cui si rimette in libertà un immigrato irregolare, già destinatario di un provvedimento di espulsione, dicendo che le sue caratteristiche fisiche sarebbero quelle che i cercatori d’oro in Tunisia considerano buone, pare una motivazione molto particolare".

Cosa chiede il Consiglio superiore della magistratura

Nel testo si legge che "un provvedimento giudiziario in materia di protezione internazionale, emesso da un magistrato della sezione specializzata in materia di immigrazione del Tribunale di Catania, è oggetto fin da ieri di dichiarazioni da parte di esponenti della maggioranza parlamentare e dell’Esecutivo che, per modi e contenuti, si traducono in autentici attacchi all’autonomia della magistratura". In una prima versione del testo veniva citata esplicitamente anche Giorgia Meloni, a quanto risulta, ma il suo nome è stato rimosso per cercare di convincere anche gli altri sette componenti del Csm (appartenenti alla corrente di destra) a firmare, senza successo.

"A prescindere da ogni valutazione nel merito dell’atto in questione", prosegue la richiesta, "l’accusa ai magistrati di essere nemici della sicurezza della Nazione, un ostacolo alla difesa dell’ordine pubblico e di scagliarsi contro i provvedimenti di un governo democraticamente eletto, pone in discussione la funzione stessa della giurisdizione in uno Stato di diritto". C'è quindi la domanda "urgente" di aprire una pratica a tutela della giudice Apostolico: "Queste dichiarazioni, realizzando una grave delegittimazione professionale del giudice estensore dell’ordinanza, espongono lo stesso a indebiti attacchi mediatici aventi a oggetto la sua sfera personale".

Come detto, la richiesta non è stata firmata da tutti i magistrati del Csm ma solo da una maggioranza (gli indipendenti e gli appartenenti alle correnti di sinistra e centro). I sette consiglieri che fanno riferimento all'area di destra, Magistratura indipendente, hanno invece rifiutato di sottoscrivere la richiesta. Oggi la stessa corrente ha fatto sapere con una nota di non aver firmato per non "fare politica". Resta da vedere se gli esponenti di Magistratura indipendente appoggeranno o meno la richiesta di una pratica a tutela di Apostolico, nei lavori del Csm.

La posizione dell'Anm: "Meloni mina l'indipendenza dei giudici"

L'Associazione nazionale dei magistrati, organo di rappresentanza dei giudici, ha come segretario Salvatore Casciaro (esponente di Magistratura indipendete), ma nelle scorse ore ha comunque approvato un documento che prende posizione sul caso di Apostolico e condanna gli attacchi del governo. Si parla delle "dichiarazioni espresse da esponenti del Governo e della maggioranza parlamentare", che "minano l’indipendenza e l’autonomia" della magistratura.

Infatti, il controllo dei giudici sui "provvedimenti che limitano la libertà personale", come la detenzione in un Cpr, è "principio costituzionalmente garantito e patrimonio irrinunciabile di uno Stato di diritto". Perciò l'eventuale critica alle sentenze deve avvenire "nel perimetro del rispetto reciproco delle istituzioni e delle rispettive prerogative".

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