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Giudice Apostolico rimane al suo posto, opposizioni contro Salvini: “Video è dossieraggio di Stato”

La giudice Apostolico non sarà rimossa dal suo incarico. Dopo la pubblicazione del video del presidio di Catania da parte di Salvini, le opposizioni attaccano: “È dossieraggio di Stato”. Bonelli presenta esposto in procura.
A cura di Andrea Miniutti
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Monta la polemica attorno al ministro Matteo Salvini: ieri mattina, il leader della Lega ha pubblicato su X un video dove appare Iolanda Apostolico, la giudice di Catania che ha disapplicato il decreto Cutro sul trattenimento dei richiedenti asilo. È stato il filmato della manifestazione a cui aveva partecipato nel 2018 la giudice ad accendere le polemiche: in molti hanno chiesto spiegazioni sulla provenienza della ripresa diffusa dal vicepremier che, secondo il Carroccio, sarebbe stata fatta da alcuni militanti leghisti presenti quel giorno. In precedenza, il vicepremier aveva attaccato un'altra volta la magistrata: "Domando a voi: ma è normale che un magistrato di Catania metta “mi piace” a post – del marito – che insultano il sottoscritto quando ero ministro dell’Interno, e poi decida di smentire i decreti del governo in materia di immigrazione?".

Bonelli annuncia esposto in procura, per il Pd è "dossieraggio di Stato"

Il chiarimento non è stato convincente. È infatti notizia di poco fa l'annuncio di Angelo Bonelli, leader dei Verdi, di un esposto presentato in procura per il video in questione "affinché verifichi se vi sia stata violazione dell'art.326 del codice penale, chiedendo di perseguire i soggetti che ne dovessero risultare responsabili, e per tutti quei reati che nei fatti esposti dovessero essere ravvisati". Il deputato di Avs vuole che sia fatta luce su questo fatto: "Esiste presso il ministero degli Interni una banca dati che cataloga i cittadini, anche incensurati, che hanno partecipato a manifestazioni o eventi, e che uso viene fatto di questi dati?".

Tutta l'opposizione ha già presentato delle interrogazioni parlamentari e mercoledì il ministro dell'Interno Piantedosi si presenterà alla Camera per rispondere sulla vicenda. Peppe Provenzano, deputato del Partito Democratico, ha commentato così la vicenda: "Prima, informazioni riservate carpite al 41bis e diffuse per colpire oppositori politici. Ora, l’utilizzo di video di 5 anni fa (conservati da chi?) per colpire una magistrata, che nessun comportamento discutibile può giustificare. È #dossieraggiodiStato. Nessuno è al sicuro". Della stessa idea è Sandro Ruotolo che, chiedendo un intervento del Copasir, ha parlato di ritorno "ai vecchi tempi" e di "dossieraggio per delegittimare avversari e coloro che si ritengono avversari". Per il partito di Via del Nazzareno, l'interrogazione al ministro dell'Interno è stata presentata dai senatori Anna Rossomando e Walter Verini, che hanno parlato di "caccia scatenata" di Salvini alla giudice Apostolico: "La vicenda di ieri merita risposte, che il ministro Piantedosi deve dare. Come è uscito e da dove quel filmato? Chi lo ha confezionato? Esistono forse archivi dedicati? Il fatto solleva interrogativi inquietanti".

A dubitare della versione dei fatti diffusa della Lega è stato anche il deputato M5s Luciano Cantone: commentando un secondo video che inquadrerebbe la persona che ha fatto la ripresa diffusa dal ministro, ha detto che quest'ultima sarebbe stata realizzata "da una posizione privilegiata, ossia quella della Polizia”. Per Nicola Fratoianni, leader di Sinistra Italiana, è un fatto "grave e inquietante" che necessita chiarimenti: "Vorremmo sapere come mai arrivato nelle mani di un ministro e di un partito? Dicono che l’hanno preso in rete? Bene ci diano le fonti e lo dimostrino, perché a quanto pare quel video data la prospettiva, è palesemente e ragionevolmente girato durante quella manifestazione al porto della città siciliana dalle forze dell’ordine".

Carlo Calenda, intervenendo a Omnibus su La7, ha invece tenuto una posizione più moderata sulla vicenda:

Due comportamenti sbagliati non ne fanno uno giusto. Un magistrato deve tenere un comportamento che non lasci presuppore parzialità nel giudizio ma un vicepremier non mette un magistrato all’indice nei suoi social. Se il governo ritiene quella sentenza ingiusta la impugni. C’è un intreccio troppo forte tra magistratura e politica. È giusto tenere le due cose separate, non va bene la vicinanza a correnti della magistratura. Io sono per una separazione rigidissima dei poteri. E anche delle carriere.

Infine, in difesa della giudice catanese è intervenuto anche Giuseppe Santalucia, il presidente dell'Associazione nazionale magistrati, che durante un'intervista a Sky ha invitato a valutare non le sue posizioni ma la "concretezza del singolo caso. La pretesa che un giudice che ha detto la sua contrarietà a una certa politica dell’immigrazione non debba più occuparsi di immigrazione non è un problema di terzietà. È su quello che un giudice ha scritto nel suo provvedimento che si misura la terzietà".

La giudice Apostolico stava evitando "ulteriori scontri tra la polizia e i manifestanti"

Anche la giudice è preoccupata del fatto che possa essere in corso un'operazione di dossieraggio contro di lei, anche perché quel giorno non era nemmeno stata identificata. La Stampa ha raccontato che Apostolico non avrebbe nemmeno visto il video pubblicato da Salvini: "Continuo a lavorare, come sempre: che cosa altro dovrei fare, chiudermi in casa?", ha detto a chi le faceva delle domande mentre usciva dal tribunale. In ogni caso, non ha gradito che la discussione sia stata portata sul piano personale: "Si sposta l'attenzione su cose che non hanno nulla a che vedere con un provvedimento giurisdizionale". Per quanto riguarda la manifestazione, ai suoi colleghi avrebbe detto che non ha "nulla da nascondere, né spiegazioni da dare", facendo valere i propri diritti da cittadina.

Al presidio "Facciamoli scendere" avevano preso parte una ventina di associazioni: c'erano Ong come Emergency e Amnesty, ma anche gli scout e l'Anpi. La giudice non era stata coinvolta negli scontri perché, secondo il suo racconto, si sarebbe posizionata nella fascia tra i manifestanti e la polizia per evitare "ulteriori scontri". Era presente anche il segretario di Sinistra Italiana di Catania, l’avvocato Pierpaolo Montalto, che ha confermato la ricostruzione. In un post su Facebook ha spiegato quello che è successo:

Ricordo benissimo quella manifestazione, ricordo benissimo quel momento di tensione e ricordo benissimo la Giudice. Alla fine del corteo – inspiegabilmente, perché di fatto non era accaduto nulla – una giovanissima manifestante venne colpita alla testa e in tante e tanti si avvicinarono attirati dalle urla e poi dall'arrivo di un'autoambulanza. Altri protestavano già per l'accaduto, tra cui il sottoscritto. Tra le persone attirate dal trambusto c'era anche la Giudice. Non so sinceramente dove fosse prima ma non credo che si debbano dare delle spiegazioni o delle giustificazioni.

Il contrattacco della maggioranza, la Lega chiede le dimissioni

La Lega non intende mollare la sua campagna. Diffondendo una nota, il Carroccio ha chiesto che la giudice lasci il proprio ruolo da magistrata: “Apprezzamento per gli insulti contro Matteo Salvini postati dal compagno – mai smentiti – e imbarazzante presenza a una manifestazione dell’estrema sinistra con la folla che insultava le Forze dell’Ordine. Per rispetto nei confronti di tutti gli Italiani e delle istituzioni, ora ci aspettiamo le dimissioni immediate”. Lo stesso Salvini questa mattina ha condiviso un video su X dove ha definito la vicenda "un profondo imbarazzo per tutte le istituzioni della Repubblica".

In difesa degli alleati di governo è intervenuto anche Antonio Tajani, secondo cui si tratta di una questione di "credibilità della magistratura" e che quindi se la giudice fosse stata "per caso alla manifestazione, avrebbe dovuto allontanarsi e non stare in mezzo ai manifestanti". Invece, Fratelli d'Italia ha risposto alle opposizioni presentando un'interrogazione parlamentare al ministro della Giustizia Carlo Nordio per chiedere un'ispezione: "Che altro deve accadere – ha detto il senatore Maurizio Gasparriper porre fine all'uso politico della Giustizia? Il filmato che riguarda la Giudice Apostolico che partecipa ad una manifestazione è clamoroso. I magistrati devono essere terzi ed imparziali. E in troppi casi molti dimostrano di non esserlo". Anche Tommaso Foti, capogruppo alla Camera, ha parlato di "gravità dei comportamenti del giudice", che "da una parte annulla il trattenimento di quattro tunisini presso un Centro permanente di rimpatrio, dall'altra risulta avere partecipato, negli anni scorsi, a una manifestazione di protesta dell'azione del governo di allora colpevole di contrastare l'immigrazione clandestina". L'accusa è di prendere decisioni "più ispirate da convinzioni ideologiche che giuridiche".

Anche Giorgia Meloni è intervenuta sulla questione. Durante il punto stampa a Granada, dove ha partecipato ad un vertice europeo per discutere di immigrazione, ha commentato così gli ultimi svolgimenti:

Al di là del tema delle dimissioni, credo sia legittimo chiedersi se una persona che partecipa a una manifestazione su quel tema poi decida con un pregiudizio. A me è sembrata una sentenza discutibile. Salvini non mi ha parlato del video, ma mi pare secondario. Il dossieraggio… Se partecipi a una manifestazione pubblica lo rivendichi. Il dossieraggio è un'attività occulta. Se uno sta a una manifestazione in prima fila e lo rivendica. Mi pare legittimo chiedersi se ci sia un pregiudizio.

La giudice rimane al suo posto

Nonostante la polemica, la giudice Apostolico non perderà il proprio ufficio e resterà al Gruppo specializzato per i diritti della persona e della immigrazione. Infatti, all'organizzazione interna del tribunale di Catania non ci saranno modifiche.

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