Gioventù Nazionale, per Sangiuliano la lettera di Meloni ai dirigenti Fdi è “illuminante”: “Parole nette”
Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano commentala lettera che la premier Giorgia Meloni ha inviato ai suoi dirigenti. Nella missiva la leader di Fdi prende la distanze dagli atteggiamenti nostalgici nei confronti di fascismo e nazismo, che sono stati documentati nell'inchiesta di Fanpage.it Gioventù Meloniana, il servizio video sui militanti di Gioventù Nazionale.
Da parte di Meloni è arrivata diversi giorni dopo la pubblicazione dell'inchiesta una presa di posizione ufficiale. Prima l'attacco a Fanpage.it sul metodo dell'inchiesta, considerato "da regime". Poi, davanti alle gravi frasi razziste e antisemite rivolte anche alla senatrice Fdi Ester Mieli, ha inviato un messaggio di avvertimento agli esponenti del suo partito: "Non c’è spazio, in Fratelli d’Italia, per posizioni razziste o antisemite, come non c'è spazio per i nostalgici dei totalitarismi del Novecento, o per qualsiasi manifestazione di stupido folklore".
"La lettera di Giorgia Meloni, che condivido totalmente, è illuminante. La nostra leader ha espresso parole definitive e nette. Come lei stessa ricorda, nel 2017, con il Congresso nazionale di Trieste, abbiamo stabilito che FdI non sarebbe stato solo il partito della destra italiana, ma che sarebbe stato qualcosa di più. Il movimento dei patrioti italiani", dice il ministro della Cultura intervistato da "Il Messaggero".
"Sempre con le sue parole, con il Congresso programmatico di Torino del 2019 – sottolinea il ministro – abbiamo fatto una ulteriore evoluzione, aderendo al movimento conservatore. Una visione del mondo, dei valori condivisi, che pongono al centro l'uomo, la libertà, il rispetto della vita, l'identità. Come lei stessa ha ribadito con forza, non c'è spazio, in Fratelli d'Italia, per posizioni razziste o antisemite, come non c'è spazio per i nostalgici dei totalitarismi del ‘900, o per qualsiasi manifestazione di stupido folklore".
Rispetto alla svolta di Fiuggi, si sono fatti passi indietro nel segno di un ritorno ad un identitarismo della destra radicale? "Non c'è alcun passo indietro – risponde Sangiuliano – ma molti passi in avanti. Oggi FdI raccoglie tante persone che vengono dalle più disparate esperienze politiche: ex liberali, ex democristiani e anche ex socialisti-riformisti. Credo tutti uniti dal sentimento del valore della nazione, dal patriottismo e dal riconoscimento di un'identità comune".
In un altro passaggio dell'intervista, poi, il ministro si chiede: "Quando si domanderà a Elly Schlein cosa pensa della parabola storica del comunismo? Cosa pensa dei gulag in Urss, dello stalinismo, delle purghe, delle invasioni dell'Ungheria e della Cecoslovacchia, del sacrificio di Jan Palach, dei genocidi in Cina, degli esuli fuggiti da Cuba, dei Khmer Rossi e del genocidio cambogiano, delle foibe, delle stragi in Emilia, di Rolando Rivi e degli altri sacerdoti assassinati? Quando i giornalisti – conclude Sangiuiano – le domanderanno del documento del parlamento europeo che equipara nazismo e comunismo? Perché, mai una domanda?".