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backstair / Gioventù Meloniana: inchiesta su giovani di FdI

Gioventù Meloniana, i commenti dei politici e attori presenti all’evento del Monk di Roma

Ieri, al Monk di Roma, alla proiezione della seconda puntata di Gioventù Meloniana, erano presenti molti attori e ed esponenti politici. Tra questi Riccardo Magi, Angelo Bonelli, Giuseppe Civati, Marta Bonafoni e Ascanio Celestini. Dopo aver visto la seconda parte dell’inchiesta sulla giovanile di FdI, condotta dal team investigativo Backstair, ci hanno rilasciato alcune interviste.
A cura di Giulia Casula
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"Apprezzo moltissimo il coraggio di chi fa giornalismo vero, di chi si assume qualche rischio, di chi si prende anche molte polemiche. Era da un po' che non vedevamo questo tipo di giornalismo", ha esordito così l'ex deputato Giuseppe Civati commentando Gioventù Meloniana, l'inchiesta di Fanpage.it sull'organizzazione giovanile di Fratelli d'Italia. All'evento organizzato ieri, mercoledì 26 giugno al Monk di Roma, in occasione della proiezione della seconda puntata erano presenti tanti esponenti politici e attori.

Dopo aver visto la seconda parte dell'inchiesta, molti di loro hanno voluto commentare i nuovi elementi  – tra cui il preoccupante atteggiamento antisemita di alcuni giovani meloniani – messi in luce dal lavoro condotto dal team investigativo Backstair.

"Si ascoltano, si vedono immagini inaccettabili per una Repubblica nata sulla Resistenza, sull'antifascismo, sulla nostra Costituzione, che va difesa fino in fondo", ha dichiarato la consigliera regionale dem Marta Bonafoni. "Qualche giorno dopo quell'inchiesta abbiamo visto e soccorso dei ragazzi picchiati da militanti neofascisti per strada. È evidente, non c'è un collegamento per forza diretto, ma c'è un suggerimento: se non si condanna alcune azioni è più facile che altri si sentono impunite nel farne altrettante. È questo che ci preoccupa, un clima nel Paese che non fa i conti con passato".

Secondo l'attore Ascanio Celestini, Gioventù Meloniana "non racconta una novità, semplicemente racconta di un neofascismo che c'è sempre stato in Italia, che ha dette date, dei passaggi storici molto precisi, sono quelli del 25 luglio 1943. In quel momento si apre una faglia. Una parte del potere resta nell'alveo del fascismo vero e proprio, un'altra si sposta", ha spiegato. "Ma quella che si sposta non è che esce completamente da quel mondo e ce la ritroviamo nel dopoguerra. Semplicemente di quel mondo non ne parliamo perché non ne vogliamo parlare".

Per il segretario di +Europa, Riccardo Magi "la cosa che continua a essere assurda è il silenzio della presidente Meloni. Non parliamo di un gruppetto di estremisti extraparlamentari. Parliamo, com'è noto, della giovanile del primo partito di maggioranza in Italia", ha osservato. "Quello che colpisce molto è questa abitudine alla dissimulazione, cioè a fare finta e con dei codici molto radicati,  che tutti rispettano perché si sa che crediamo tutti in queste cose ma dobbiamo fare finta di essere altro".

Dello stesso avviso anche il leader di Europa Verde Angelo Bonelli. "Da un lato questa destra rappresenta i privilegi della grande ricchezza di questo Paese e attraverso lo strumento della propaganda fa credere al Paese un'altra storia. In più si rafforza attraverso la propria organizzazione, perché il tema dell'organizzazione e del consenso sono strettamente legati. Quindi anche Gioventù meloniana/fascista: c'è un problema per il consenso di Fratelli d'Italia", ha concluso il deputato di Avs.

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