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Giovannini difende il decreto lavoro: “La disoccupazione giovanile calerà del 2%”

Il ministro spiega a Radio Anch’io: “Se tutte le assunzioni venissero realizzate come abbiamo previsto, complessivamente avremo una riduzione di circa 2 punti percentuali della disoccupazione giovanile”.
A cura di Redazione
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Malgrado le polemiche della scorsa giornata e le critiche per un provvedimento giudicato poco incisivo (anche da ambienti della maggioranza che sostiene il Governo), il ministro del Lavoro Enrico Giovannini si dice comunque molto soddisfatto per il risultato ottenuto con il decreto lavoro. Parlando ai microfoni di Radio Anch'io, Giovannini ha prefigurato "segnali di ripresa per la crescita economica ed il lavoro", spiegando che l'intenzione del Governo resta quella di intervenire per diminuire di almeno due punti percentuali il tasso di disoccupazione dei giovani fra i 18 e i 29 anni. Infatti, il ministro chiarisce che la parte centrale dell'intervento riguarda i cosiddetti Neet (not in employment, education or training; coloro cioè che non hanno né un lavoro né stanno ricevendo un'istruzione), precisando anche le cifre del tasso di disoccupazione giovanile (il 40% infatti riguarda i giovani fra i 15 e i 24 anni).

La previsione che si immagina è decisamente positiva: "Se tutte le assunzioni venissero realizzate come abbiamo previsto, complessivamente avremo una riduzione di circa 2 punti percentuali di questo tasso di disoccupazione mentre con i stage formativi e l'attivazione soprattutto nel mezzogiorno si potrebbe arrivare ad una riduzione di due punti anche del tasso dei Neet". Del resto l'obiettivo del Governo resta quello di anticipare la ripresa anche "con l'accelerazione del pagamento dei debiti della Pubblica amministrazione e gli altri interventi presi con il ‘decreto del fare' e anche con il decreto sul lavoro".

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