Giornalisti italiani bloccati in Ucraina, Fratoianni presenta un’interrogazione al governo
Dopo che alcuni giornalisti italiani sono rimasti bloccati in Ucraina o respinti al confine, Sinistra italiana ha presentato un'interrogazione parlamentare per sapere cosa ha intenzione di fare il governo a riguardo. "Nei giorni scorsi alcuni giornali e le loro associazioni sindacali hanno denunciato che alcuni giornalisti italiani sono bloccati in Ucraina dalle autorità e dai servizi di sicurezza, ed è impedito loro lo svolgimento del proprio mestiere", ha detto il segretario di SI Nicola Fratoianni. "Data la delicatezza della situazione ho anche annunciato sulla vicenda un'interrogazione parlamentare perché vogliamo sapere dal governo italiano cosa sia effettivamente accaduto e cosa stia facendo per sbloccare la situazione, a tutela dei nostri concittadini, e a difesa della libertà di informazione".
A maggior ragione, ha proseguito il parlamentare dell'alleanza Verdi e Sinistra, sarebbe utile conoscere meglio la vicenda anche alla luce del viaggio di Giorgia Meloni a Kiev. Una visita, quella della presidente del Consiglio, annunciata da diverse settimane e che dovrebbe avvenire entro il 24 febbraio, primo anniversario dello scoppio del conflitto. "Dato che siamo alla vigilia di un viaggio della presidente Meloni a Kiev ci auguriamo che questo sia occasione per sbloccare un situazione inaccettabile", ha aggiunto Fratoianni.
"La sospensione degli accrediti – che erano stati regolarmente rilasciati nel marzo 2022 – comporta l’impossibilità di muoversi liberamente nel Paese, specie nelle zone vicino al fronte, e il rischio concreto di essere arrestati al primo posto di blocco", ha detto l'avvocata Alessandra Ballerini, che difende Andrea Sceresini, Alfredo Bosco e Salvatore Garzillo (i tre cronisti coinvolti). Per poi aggiungere: "Questo illegittimo provvedimento sta determinando per i miei Assistiti i l’impossibilità di svolgere la loro professione giornalistica e pone seriamente a rischio la loro incolumità".