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Giorgio Napolitano: “Dopo il 2013 non mi ricandido”

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano annuncia che il prossimo anno, quando cioè scadrà il suo settenato, abbandonerà la vita pubblica. Nessun secondo mandato, quindi.
A cura di Alfonso Biondi
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Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano annuncia che il prossimo anno, quando cioè scadrà il suo settenato, abbandonerà la vita pubblica.

"Non mi ricandido. Dal 2013 sarò un privato cittadino". Parole chiarissime quelle del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che esclude con fermezza una sua permanenza nella vita pubblica del Paese dopo la scadenza del suo settenato, prevista per il prossimo anno.

"E' necessario passare la mano"- Niente secondo mandato, quindi. Napolitano, che il prossimo 29 giugno compirà 87 anni, decide quindi di passare la mano, conscio che il suo tempo in politica è ormai agli sgoccioli: "Non si deve mai ritenere di essere insostituibili"- ha spiegato il capo dello Stato, precisando che "è necessario passare la mano ed è necessario che si facciano avanti altri per la carica di Presidente della Repubblica". Napolitano ha rilasciato tali dichiarazioni durante un incontro con un gruppo di studenti della Scuola media "Virgilio" di Roma. L'incontro è stato ripreso dalle telecamere di Rai Educational e verrà trasmesso dalla Rai nel pomeriggio di oggi.

"Dall'anno prossimo sarò un privato cittadino"- "Sono una persona che ha lavorato molto, ha avuto molte soddisfazioni, molte responsabilità, ma sono una persona molto avanti negli anni"- ha ammesso il Presidente della Repubblica nel corso dell'intervista, fiero di una straordinaria carriera politica costruita nel corso degli anni tassello dopo tassello. Ma dall'anno prossimo, per forza di cose, bisognerà fare un passo indietro: "Quindi, dopo il maggio del 2013, potremo vederci di nuovo, quando vorrete, ma sarà da privato cittadino"- ha sentenziato Giorgio Napolitano. L'attuale Presidente della Repubblica è intervenuto anche sul ruolo delle donne nella vita politica, spiegando che ad oggi esiste ancora una certa resistenza, se non un pregiudizio, "a scegliere una donna per certi incarichi", ma più donne si faranno sentire, prima arriverà "il momento in cui ci sarà anche una candidata donna a Presidente della Repubblica e potrà essere eletta".

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