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Giorgia Meloni su Open Arms: “Difendere i confini non è reato, totale solidarietà a Salvini”

Le reazioni alla richiesta di condanna per Matteo Salvini al processo Open Arms: per Giorgia Meloni è un “precedente gravissimo”. Oscar Camps: “Ci siamo emozionati”.
A cura di Ida Artiaco
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"Trasformare in un crimine il dovere di proteggere i confini italiani dall'immigrazione illegale è un precedente gravissimo. La mia totale solidarietà al Ministro Salvini". Non è tardato ad arrivare il commento di Giorgia Meloni alla richiesta di condanna per il vicepremier al processo Open Arms. Oggi il pm Calogero Ferrara, al termine della sua requisitoria, ha chiesto per il leader della Lega, che deve rispondere di sequestro di persona e rifiuto d'atti d'ufficio per aver ritardato lo sbarco di 147 migranti a bordo della nave Open Arms nell'agosto del 2019, sei anni di carcere.

Piantedosi: "Macroscopica stortura"

"Piena e totale solidarietà al ministro Salvini. Il rischio a una condanna a sei anni di carcere, per aver fatto fino in fondo il suo dovere nel contrasto all'immigrazione irregolare, è una evidente e macroscopica stortura e un'ingiustizia per lui e per il nostro Paese", ha dichiarato il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, a seguito della richiesta da parte della procura di Palermo della condanna a 6 anni del ministro Salvini.

Solidarietà piena al vicepremier è stata espressa anche dal Ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, per il quale la "requisitoria dei pm di Palermo, che hanno chiesto 6 anni di reclusione per Matteo Salvini, ha un forte sapore politico. La tutela dei diritti umani dei singoli, per quanto assoluti, va sempre bilanciata con la difesa di interessi generali che tutelano anche altri diritti umani. Il giudizio sulla prevalenza è un giudizio prettamente politico e non giudiziario. Si rischia altrimenti di mettere in crisi lo Stato di diritto fondato innanzitutto sulla divisione dei poteri. La protezione dei confini, prevista dalla Costituzione, è funzionale fra l'altro alla difesa stessa della intera comunità statuale. Piena solidarietà a Matteo Salvini", ha scritto su X, già Twitter.

Sulla vicenda ha detto la sua anche il Generale Roberto Vannacci, europarlamentare della Lega: "Come uomo di Stato e con profondo rispetto delle istituzioni, esprimo la mia solidarietà al ministro Matteo Salvini per le difficili vicende giudiziarie che sta affrontando. Sono convinto che l'azione politica e amministrativa debba essere sempre guidata dalla tutela degli interessi del Paese e dal rispetto delle leggi. Al contempo, nutro piena fiducia nel lavoro della magistratura e nel nostro ordinamento statale, che dispone di tutti gli strumenti necessari per partorire una decisione equa, capace di chiarire la buona fede e l'evidente legittimità degli intenti che hanno guidato le azioni del ministro Salvini. Sono certo che la sua condotta, volta palesemente alla difesa dell'interesse nazionale, sarà riconosciuta conforme alla legge e allo spirito delle istituzioni democratiche", ha concluso.

Schlein (Pd): "Inopportuno l'intervento di Meloni"

La segretaria del Pd Elly Schlein ha trovato "molto inopportuno l'intervento della presidente del Consiglio Giorgia Meloni" sulla richiesta di condanna di Matteo Salvini per la vicenda Open Arms. "Pensiamo che il potere esecutivo e quello giudiziario siano separati e autonomi. E' un principio che si chiama separazioni dei poteri", ha detto a Umbertide. "Quindi – ha sostenuto ancora Schlein – il rispetto istituzionale imporrebbe di non commentare processi aperti. Stupisce che mentre oggi ha trovato il tempo di commentare il processo Salvini, da ieri non abbia ancora proferito una parola sul patteggiamento di Giovanni Toti".

Musk con Salvini: "Pm pazzo"

"Quel pazzo pubblico ministero dovrebbe essere lui quello che va in prigione per 6 anni, questo è pazzesco". Lo ha scritto su X Elon Musk commentando la richiesta del Pm di Palermo di sei anni di reclusione per il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini.

Oscar Camps (Open Arms): "Caso particolare e unico, siamo contenti"

Sulla richiesta del pm è intervenuto anche Oscar Camps, fondatore della ONG Open Arms: "Siamo contenti di questa richiesta e ci siamo emozionati quando i pm hanno dedicato la requisitoria alle persone soccorse. Quello di oggi è un importante passo di questo grande processo, sono passati 5 anni dalla missione 65 di Open Arms, condotta nell'agosto del 2019, e sono 3 anni dall’inizio del processo a carico di Matteo Salvini: il 18 ottobre ci sarà la sentenza. Quello di oggi è un giorno importante per la giustizia italiana ed europea".

"Il caso Open Arms è un caso particolare e unico, differente dai processi avvenuti a carico delle ONG: in questo caso fu impedito lo sbarco in Italia in modo volontario e arbitrario dal Ministro e il TAR annullò il decreto di Salvini per l’ingresso (il transito e la sosta) in acque italiane. E ciò nonostante il POS, ovvero il luogo sicuro di sbarco, fu assegnato a distanza di una settimana da quel provvedimento. Questa ultima azione fu talmente grave che la Procura dovette intervenire per far sbarcare le persone a bordo della Open Arms. È dunque un caso senza precedenti. Inoltre, nel corso del processo è stato dimostrato come le attività della nostra organizzazione furono sorvegliate dalla Marina Militare, con un sottomarino, e trasmesse al Viminale. Questi filmati, operati da un sommergibile della Marina e presi in visione durante le udienze del processo, mostrano come non ci sia stato un intervento istituzionale mirato al soccorso delle persone a bordo ma solo la volontà di filmare azioni o omissioni che potevano essere imputabili", ha concluso Camps.

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