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Giorgia Meloni ripete di essere orgogliosa della fiamma nel logo di FdI: “Non c’entra con fascismo”

Giorgia Meloni è orgogliosa della fiamma nel logo di Fratelli d’Italia. E ripete che non c’entra nulla con il fascismo: “È il riconoscimento del percorso fatto dalla destra democratica nella storia della nostra Repubblica”.
A cura di Annalisa Girardi
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"La fiamma nel logo di Fratelli d'Italia non c'entra niente con il fascismo. È il riconoscimento del percorso fatto dalla destra democratica nella storia della nostra Repubblica. E ne siamo orgogliosi": lo dice Giorgia Meloni in un'intervista pubblicata sul settimanale britannico The Spectator. Un lungo colloquio con Nicholas Farrell, autore del libro "Mussolini: A New Life" in cui viene subito affrontato il tema del legame tra fascismo e Fratelli d'Italia. "Non ho alcun problema a rispondere alle accuse che ci vengono fatte. Quando abbiamo fondato Fratelli d'Italia, lo abbiamo fondato nel centrodestra a testa alta. Quando faccio parte di qualcosa, io lo dico. Non mi nascondo. Se fossi fascista, direi che sono fascista. Invece, non parlo del fascismo perché non sono fascista", spiega Meloni.

Per poi ricordare una dichiarazione rilasciata alla stampa nel 2006, quasi vent'anni fa: "Mussolini ha fatto molti errori. Le leggi razziali contro gli ebrei, l'entrata in guerra, un regime autoritario. Storicamente ha fatto anche altre cose, che erano buone, ma queste non lo salvano". L'intervista viene pubblicata proprio mentre è ricomparso sui social un video del 1996, in cui una giovanissima Giorgia Meloni, intervistata dalla televisione francese, al contrario diceva che Mussolini fosse un buon politico e che negli ultimi 50 anni non ce ne fossero stati altri come lui.

A Farrell mette in chiaro: "Nel Dna di Fratelli d'Italia non c'è nostalgia per il fascismo, il razzismo o l'antisemitismo. C'è invece il rifiuto di ogni dittatura passata, presente e futura". Se viene dipinta come estremista, spiega Meloni, è perché la sinistra ("che controlla la cultura mainstream" ed è "ben insediata nei centri di potere") ha lanciato una certa narrativa. Davanti alla domanda sugli esponenti del suo partito ripresi a fare il saluto romano, come documentato anche dalla nostra inchiesta Lobby Nera, Meloni afferma: "Sono una piccola minoranza. Ho sempre detto ai dirigenti del mio partito di reagire con la massima severità alle manifestazione di una nostalgia imbecille, perché i nostalgici del fascismo non ci servono".

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