Giorgia Meloni: “Polemiche su Manifesto Ventotene? Ho solo letto il testo, non ho distorto il senso”

Giorgia Meloni ha ribadito a Fanpage.it di non aver distorto il Manifesto di Ventotene, ma di averlo semplicemente letto senza alterarne il senso. Le sue dichiarazioni in Aula, criticate dalle opposizioni, hanno scatenato un acceso dibattito sul valore del documento e sul suo significato per l’Unione Europea.
A cura di Redazione
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Di Marco Billeci e Francesca Moriero

Questa mattina, durante la seduta alla Camera, Giorgia Meloni ha citato il Manifesto di Ventotene per criticare l’uso del documento da parte delle opposizioni e dei manifestanti che sabato scorso avevano partecipato alla manifestazione a Piazza del Popolo a Roma, in difesa dell'Europa. Meloni ha sottolineato che il Manifesto era stato richiamato da molti partecipanti alla manifestazione e, allo stesso modo, anche in Aula, da parte di diversi membri dell’opposizione: "Nella manifestazione che è stata fatta sabato a Piazza del Popolo e anche in questa Aula, il Manifesto di Ventotene è stato richiamato da moltissimi partecipanti. Ora io spero che tutte queste persone in realtà non lo abbiano mai letto, perché l’alternativa sarebbe francamente spaventosa. Non so se questa è la vostra Europa, ma certamente non è la mia", ha dichiarato la premier, suscitando immediata indignazione da parte delle opposizioni. Dai banchi del Movimento 5 Stelle, del PD e di AVS sono partite grida e critiche fortissime, accusando la premier di strumentalizzare un documento simbolo dell’unità europea. La tensione in Aula è salita rapidamente, tanto che la seduta è stata sospesa più volte per calmare gli animi.

Meloni: "Non ho distorto il Manifesto di Ventotene, l'ho letto"

In seguito, Meloni ha difeso la sua posizione rispondendo alle domande dei giornalisti in serata: alla richiesta di chiarire se avesse distorto il testo, la premier ha risposto così a Fanpage.it: "Non l'ho distorto, l'ho letto", ribadendo di aver riportato il Manifesto in modo testuale e ha poi aggiunto di non comprendere cosa ci fosse di offensivo nel leggere il testo, dichiarando: "Il testo si può distribuire ma non si deve leggere?".

La premier ha poi spiegato che la sua lettura non si riferiva tanto al "contenuto storico del Manifesto", ma al fatto che fosse stato recentemente riproposto, e che in quanto tale meritasse di essere interrogato sul suo significato oggi. "Un testo che 80 anni fa aveva una sua contestualità, se tu lo distribuisci oggi, io devo leggerlo e chiederti se è quello in cui credi”, ha poi affermato.

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