Giorgia Meloni per la prima volta in Europa, la Commissione Ue: “Ci aspettiamo cooperazione e sostegno”
Il primo viaggio all'estero di Giorgia Meloni come capo del governo è a Bruxelles. La presidente del Consiglio parte oggi e incontrerà tre figure centrali dell'Unione europea: la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, la presidente della Commissione Ursula von der Leyen e infine il presidente del Consiglio dell'Unione europea, Charles Michel.
Ieri sono circolati alcuni passaggi del nuovo libro di Bruno Vespa, in cui Meloni esprime giudizi molto duri sull'Unione europea: "Una politica estera europea non esiste: sulla Libia siamo andati in ordine sparso e la stessa cosa è accaduta sulla crisi ucraina. Poi, invece, vediamo che l'Europa deve occuparsi di gender…".
Piuttosto che di politiche migratorie, però, i primi incontri ufficiali si occuperanno probabilmente dei temi economici, come l'eventuale modifica del Pnrr e le prossime manovre economiche italiane, con il loro impatto sui conti pubblici. Ma anche le richieste dell'Italia sulle misure di contrasto della crisi energetica, oltre alle rassicurazioni sul sostegno all'Ucraina.
Per quanto riguarda l'incontro con Roberta Metsola, la presidente del Parlamento europeo, non dovrebbero esserci particolari tensioni: Metsola è stata eletta presidente anche con il supporto del partito europeo dei conservatori, di cui Meloni è presidente. Il faccia a faccia con Ursula von der Leyen, fissato alle 17.30, sarà invece più delicato. Sempre nel libro di Vespa, Meloni afferma "vogliamo dire che il Superstato europeo non ha funzionato? In Europa, gran parte del potere decisionale è in mano alla Commissione, che viene indicata dai governi".
E proprio con la presidente della Commissione si tratteranno i temi più delicati. Ursula von der Leyen "si attende una cooperazione costruttiva con le autorità italiane. In particolare su Pnrr, energia e sostegno all'Ucraina", ha dichiarato il suo portavoce Eric Mamer, mentre altri consiglieri della presidente hanno chiarito che "non ci sono pregiudizi" nei confronti del governo italiano.
Il governo Meloni ha più volte parlato della necessità di modificare il Piano nazionale di ripresa e resilienza per adattarlo alla nuova situazione economica: anche nel suo discorso programmatico alla Camera ha ripetuto di voler "concordare con la Commissione gli aggiustamenti necessari per ottimizzare la spesa". La Commissione stessa si è espressa in modo cauto: "Non cambieremo i piani ogni volta che cambia un governo. Il regolamento prevede la possibilità di apportare degli emendamenti e su questo siamo pronti a confrontarci", hanno commentato il vice presidente Valdis Dombrovkis e il commissario all'Economia Paolo Gentiloni.
Potrebbe esserci anche un confronto sui conti pubblici italiani, dato che si sta lavorando a una riforma del Patto di stabilità che chiede agli Stati membri dell'Ue di ridurre il proprio debito pubblico. L'altro grande tema, che la stessa presidente del Consiglio lancia sui social, è il caro energia. "La voce dell'Italia in Europa sarà forte", scrive questa mattina Meloni. "Siamo pronti ad affrontare le grandi questioni, a partire dalla crisi energetica, collaborando per una soluzione tempestiva ed efficace al fine di sostenere famiglie e imprese e mettere un freno alla speculazione".
Sul tema, come ha annunciato Meloni più volte, l'Italia è pronta ad andare avanti da sola, in attesa che i Paesi dell'Unione trovino dei compromessi definitivi sulle misure da portare avanti, come un tetto al prezzo del gas e il disaccoppiamento tra prezzo del gas e dell'energia elettrica.