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Giorgia Meloni: “Non saremo mai disponibili a un governo di larghe intese”

La leader di Fratelli d’Italia ai microfoni di Radio Capital rivendica un ruolo centrale per l’Italia all’interno dell’Unione Europea. Duro l’affondo sull’accordo Fincantieri-Stx con la Francia “Stiamo facendo un regalo”. E sulla legge elettorale non esclude che Berlusconi possa fare accordo con Pd: “Sarebbe il governo dell’inciucio”.
A cura di Maurizia Marcoaldi
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"Nel rapporto con l'Europa voglio essere un po' più tedesca e un po' più francese". Così Giorgia Meloni, ai microfoni di Circo Massimo su Radio Capital, interviene rivendicando per l'Italia un ruolo di primo piano nell'Unione. Per la leader di Fratelli d'Italia, il nostro Paese viene infatti considerato come secondario all'interno della Comunità Europea: "Il ruolo dell'Italia in Europa? Non può essere certo considerata al pari del Liechtenstein, con tutto il rispetto per il piccolo Stato. L'Italia in Europa ci deve stare ma facendosi rispettare: siamo fondatori dell'Unione e al primo posto come contribuenti in rapporto al Pil interno".

Nell'intervista, riportata su Repubblica, Giorgia Meloni prende le distanze anche dalla linea del governo Gentiloni sulla Fincantieri-Stx. Alla luce dell'incontro a Lione tra il presidente del consiglio, Paolo Gentiloni, e il presidente francese, Emmanuel Macron, dove i due leader hanno parlato di "accordo e intesa condivisa" con un controllo condiviso delle quote al 50-50% e un prestito momentaneo dell'1% della Francia, la leader di Fdi afferma che il nostro Paese sta  agevolando la Francia. "Abbiamo fatto un regalo alla Francia", dice e poi aggiunge: "Non bisogna essere sovranisti, ma basta essere persone di buon senso per capire che quella che viene spacciata per una vittoria sembra in realtà una cessione ai francesi della cantieristica militare italiana e in prospettiva il rischio di un'uscita da tutta l'elettronica, la missilistica e gli equipaggiamenti italiani che venivano integrati sulla piattaforma navale".

Torna poi sull'euro, tema che spacca il fronte del centrodestra, e ribadisce che Fdi non è per l'uscita unilaterale dall'Euro, ma "per lo scioglimento concordato e controllato della zona euro" e aggiunge che "Il dibattito sull'euro non può essere ideologico, le monete sono degli strumenti e l'Euro non è stato uno strumento al servizio delle persone, ma ha messo le persone al servizio di una moneta. Tutti i dati empirici dicono che le nazioni che hanno adottato l'euro, al netto della Germania, in questi anni sono andate male, perché era una moneta fatta male". Per poi affermare: "Nel rapporto con l'Europa voglio essere un pò più tedesca e un pò più francese".

L’affondo poi alla nuova proposta di legge elettorale, il Rosatellum bis, che per Meloni è sicuramente una legge che non favorisce il centrodestra. E infine la leader non esclude neanche che Silvio Berlusconi possa valutare un governo di larghe intese con il Pd: "Non so se Berlusconi voglia fare un accordo con la sinistra, ma sicuramente quando parla di legge tedesca per intenderci, che è un proporzionale, devo ritenere che comunque non esclude l'ipotesi di un governo di cosiddette larghe intese, io lo chiamo governo di inciucio, perché il proporzionale in un sistema tripolare vuol dire matematicamente che nessuno può vincere".

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