Giorgia Meloni incontra Xi Jinping: “Cina interlocutore fondamentale per stabilità e pace”
Giorgia Meloni, ha incontrato il presidente della Repubblica Popolare Cinese, Xi Jinping, alla Diaoyutai State House, la residenza di Stato riservata alle riunioni con i leader stranieri.
Quella che si apre oggi è la seconda giornata di Meloni in Cina, nonché la più importante per quello che sarà il futuro delle relazioni tra i due Paesi. Prima del vertice con Xi, la premier è stata ricevuta dal presidente dell'Assemblea nazionale del popolo (Anp) Zhao Leji e ha partecipato all'inaugurazione della mostra ‘Viaggio di Conoscenze. Il Milione di Marco Polo e la sua eredità fra Oriente e Occidente', che si è tenuta al Millennium Museum.
"Quello di Marco Polo non è stato solo un viaggio fisico attraverso l'antica Via della Seta, ma è stato soprattutto culturale. Un viaggio di idee, di scperte e di conoscenza. Ha portato con sé un bagaglio di conoscenze contribuendo a modificare la percezione che si aveva dell'Impero cinese, colmando distanze talmente grandi da apparire incolmabili", ha detto Meloni. "A volte il tragitto è parso più agevole, altre volte è sembrato più in salita, però fin da allora quella strada è rimasta percorribile: sta a noi oggi creare insieme le condizioni per mantenerla tale", ha aggiunto.
Obiettivo principale della missione diplomatica della premier è quello di ricucire i rapporti con la Cina dopo la decisione di uscire dalla Belt and Road Iniziative, la Nuova Via della Seta, che aveva rischiato di provocare tensioni tra i due Stati. La Repubblica popolare cinese è "un interlocutore importante per risolvere i problemi globali", ha detto Meloni all'inizio dell'incontro con Xi. "C'è una crescente insicurezza a livello internazionale e credo che la Cina sia inevitabilmente un interlocutore molto importante per affrontare tutte queste dinamiche partendo dai rispettivi punti di vista per ragionare insieme di come garantire stabilità, pace, un interscambio libero".
"Per farlo – ha avvertito – abbiamo bisogno che rimanga stabile sistema delle regole nel quale ci muoviamo". Sul piano politico d'altronde, uno dei temi principali sarebbe proprio quello relativo al ruolo di Pechino nell'ambito dei conflitti internazionali in corso. In Ucraina, così come in Medio Oriente, la Cina ha provato a imporsi come mediatore, senza però convincere l'Occidente, in particolare la Nato che in più di un'occasione si è detta preoccupata della stretta vicinanza alla Russia.
Un passaggio poi, sui rischi legati allo sviluppo dell'intelligenza artificiale. "Il mondo intorno a noi sta cambiando, il sistema internazionale basato sulle regole è messo in discussione, ci sono nuove tecnologie che impattano e possono avere risultati incredibili sul futuro delle nostre società", ha detto.
Dal punto di vista economico, Meloni ha intenzione di rafforzare gli scambi commerciali tra i due Paesi. "Abbiamo lanciato un piano che definisce i prossimi 3 anni della cooperazione bilaterale, esplorando nuove possibilità e lavorando per un bilanciamento dei rapporti commerciali: l'Italia può avere un ruolo chiave nell'ambito del dialogo con l'Unione Europea", ha detto.
"Chiaramente la Cina per noi è un partner economico, commerciale, culturale di grande rilievo. Questa visita cade in un doppio anniversario: l'anniversario dei 20 anni del nostro partenariato strategico, che chiaramente definisce il livello della nostra cooperazione, e, forse ancora più importante, i 700 anni dalla scomparsa di Marco Polo perché è un anniversario che definisce l'antichità, la profondità dei nostri rapporti, dei rapporti tra due civiltà che sono eredi di una cultura millenaria e che, nella capacità di conoscersi, hanno anche aiutato e contribuito in quella conoscenza ad affrontare tanti problemi", ha ricordato la premier.
"Questo è molto importante, soprattutto in una fase come quella nella quale viviamo. Chiaramente il modo migliore per celebrare questi due anniversari è mantenere quel canale che è stato iniziato proprio 700 anni fa da Marco Polo aperto, favorire le relazioni economiche, commerciali, culturali e scientifiche, ma anche il dialogo a livello multilaterale in un tempo molto complesso come quello nel quale viviamo, perché il mondo intorno a noi sta cambiando", ha ribadito.