Giorgia Meloni in Giappone: “Intelligenza artificiale rischia di spazzare via la classe media”
Giorgia Meloni si trova a Tokyo, in Giappone, dove oggi incontrerà il primo ministro giapponese Fumio Kishida insieme ai vertici di alcune multinazionali. La presidente del Consiglio ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano Yomiuri Shimbun, in cui ha parlato delle relazioni tra i due Paesi, ma anche delle priorità in vista del G7, delle guerre in Ucraina e Medio Oriente, dell'uscita dell'Italia dalla Via della Seta cinese e dei rischi legati all'intelligenza artificiale che "rischia di spazzare via la classe media".
Per prima cosa Meloni ha raccontato di avere "grande ammirazione per il Giappone" e di essere "attratta dalla sua cultura antica, dalle tradizioni e dalle tecnologie avanzate". I legami tra Italia e Giappone, ha proseguito, sono stati rafforzati con la visita del primo ministro Kishida in Italia all'inizio del 2023 e con il nuovo partenariato strategico: "La nostra collaborazione si sta espandendo su tutti i fronti e il mio obiettivo per i prossimi anni è quello di sostenere questo importante rilancio. Penso in particolare al lancio di un meccanismo strutturato di consultazione politica e di sicurezza, al rafforzamento dei partenariati industriali soprattutto nei settori ad alta tecnologia e all'attuazione di progetti congiunti di ricerca scientifica", ha detto la presidente del Consiglio.
La collaborazione in Difesa e le priorità del G7
In particolare Meloni ha parlato di una più stretta collaborazione nel settore della Difesa, sottolineando: "Nell'attuale contesto geopolitico, segnato da molteplici crisi e attacchi all'ordine internazionale basato sulle regole, è fondamentale che nazioni alleate e con idee simili come la nostra lavorino insieme sulle principali questioni globali, e la mia visita rappresenta un'importante opportunità, all'inizio dell'anno, per portare avanti un approfondito scambio di opinioni con il primo ministro Kishida, avendo l'Italia appena assunto la Presidenza del G7, in continuità con l'imponente lavoro svolto dal Giappone nel 2023".
Proprio per quanto riguarda la presidenza italiana del G7, Meloni ha sottolineato che la principale priorità della presidenza italiana sarà quella di confermare il sostegno all'Ucraina. Ma non solo: ci si occuperà anche del "conflitto in Medio Oriente e le relazioni con i Paesi in via di sviluppo e le economie emergenti, con un focus particolare sull'Indo-Pacifico e sull'Africa". I temi in agenza saranno le "questioni chiave come la migrazione, il clima, la salute globale, la sicurezza energetica, la sicurezza alimentare e le sfide derivanti dall'invecchiamento della popolazione".
L'Italia continuerà a sostenere l'Ucraina
La leader di Fratelli d'Italia ha continuato a parlare del conflitto in Ucraina, sostenendo che "sin dall'inizio della brutale aggressione russa, il sostegno dell'Italia all'Ucraina è stato, e rimarrà, incrollabile". Poi ha aggiunto, ribadendo che il tema del sostegno a Kiev sarà centrale per la presidenza italiana del G7: "Questo impegno deriva innanzitutto dal dovere morale di aiutare una nazione sovrana che sta lottando per la sopravvivenza, un dovere al quale non possiamo certo sottrarci. Ma si tratta anche di tutelare il nostro interesse nazionale, perché la sicurezza dell'Ucraina è la sicurezza dell'Europa e perché la necessità di salvaguardare le regole di convivenza che sono alla base del sistema internazionale riguarda tutti noi".
Sulla stanchezza di molti Paesi rispetto al conflitto, Meloni ha sottolineato che "la più grande arma che abbiamo a disposizione è l'unità della nostra azione" e che proprio "grazie a questa unità, abbiamo adottato misure vitali per mitigare anche le conseguenze globali di questo conflitto scellerato". Tra le conseguenze più importanti la presidente del Consiglio ha citato la sicurezza alimentare e quella energetica.
Meloni: "In Ue svolta storica sui migranti"
Meloni ha fatto anche il punto sulla coesione europea, non solo per quanto riguarda la politica estera. Sulle migrazioni e l'asilo, la leader di Fratelli d'Italia ha ricordato di aver "presentato apertamente la nostra posizione su come gestire il fenomeno migratorio in modo ‘globale', privilegiando la dimensione esterna come strumento per limitare le partenze" e ha detto che "questo approccio è stato gradualmente condiviso dagli altri Stati membri e dalle istituzioni dell'Ue ed è stato approvato dal Consiglio europeo". Meloni ha parlato di "una vera e propria ‘svolta culturale', incentrata sulla necessità di creare partenariati globali con i Paesi di origine e di transito che riguardino non solo la migrazione ma soprattutto la creazione delle condizioni per prevenire le partenze in primo luogo". In particolare, ha citato l'accordo dell'Ue con la Tunisia e quello che sta negoziando con l'Egitto.
Cosa ha detto Meloni sulla Via della Seta cinese
Nell'intervista al quotidiano giapponese è stata anche trattata la questione della fuoriuscita italiana dalla Nuova Via della Seta cinese, il progetto di investimenti e infrastrutture globali di Pechino. Meloni ha spiegato: "Il Memorandum sulla ‘Belt and Road Initiative‘ è stato firmato da un governo precedente, in un contesto internazionale diverso, e non ha creato i benefici sperati. Ho quindi deciso di non prorogarne la durata alla sua scadenza e di riorientare la collaborazione con Pechino verso strumenti più specifici e idonei a conseguire migliori risultati economici per entrambi, a perseguire le nostre priorità e a favorire uno sviluppo costruttivo delle relazioni tra Italia e Cina. Questo senza la condivisione strategica di ampio respiro che l'appartenenza alla ‘Belt and Road Initiative' comporta".
L'intelligenza artificiale al centro dei lavori del G7
Infine la presidente del Consiglio ha concluso parlando di intelligenza artificiale, un altro dei temi che sarà discusso dai leader del G7. "I sistemi di intelligenza artificiale generativa possono avere un impatto decisivo sul mondo del lavoro, dell'informazione, sugli equilibri globali e sulla nostra sicurezza – ha detto – Siamo anche di fronte alla possibilità concreta che molte professioni, anche altamente qualificate, vengano rapidamente sostituite dagli algoritmi, causando crisi sociali e contribuendo all'aumento del divario tra ricchi e poveri, potenzialmente spazzando via la classe media".