Il deputato Pozzolo verso la sospensione dal partito, ma resterà parlamentare
Lo sparo a Capodanno, le mille ricostruzioni e smentite sull'immunità parlamentare, le voci dal partito. Ora, però, zitti tutti: del caso Pozzolo parla Giorgia Meloni. La presidente del Consiglio interverrà alle 11 in conferenza stampa, quella prevista – come di rito – per la fine dell'anno, ma slittata più volte a causa dei suoi problemi di salute. Curati gli otoliti, la premier potrà rispondere alle decine di domande che i giornalisti le porranno. È inevitabile che una delle prime – e probabilmente più di una – sarà proprio su Emanuele Pozzolo e sul caso dello sparo della notte di Capodanno, a una festa organizzata dal sottosegretario Delmastro e dalla sorella, durante cui un uomo è rimasto ferito a una gamba.
Dai retroscena comparsi sui giornali questa mattina e dalle agenzie che circolano già da ieri sera, Meloni sembra aver già deciso: molto probabilmente la premier annuncerà – appena glielo chiederanno – la sospensione cautelativa di Pozzolo da Fratelli d'Italia, ma sarà poi il partito a prendere la decisione finale. Si tratta di una decisione perfettamente in linea con la narrazione di questi giorni, in cui Meloni ha cercato fin da subito di fare due cose: proteggere il sottosegretario Delmastro – definito "sfortunato" da parte del partito – e far passare il messaggio che fosse molto arrabbiata per quanto accaduto.
L'obiettivo di Meloni è evitare che il fatto che un suo deputato vada in giro alle feste armato la notte di Capodanno diventi un caso politico. O almeno, questo continuano a ripetere da Fratelli d'Italia. Nel frattempo, la premier si dice furiosa, furibonda, pronta a prendere provvedimenti, e sostanzialmente anticipa la sospensione di Pozzolo alla stampa. Questa sì, è strategia politica per uscirne nel migliore dei modi. Le indagini su Pozzolo, nel frattempo, vanno avanti: in questo momento è indagato per lesioni aggravate, anche se probabilmente non rischia una pena particolarmente severa. Il nodo da sciogliere, però, resta: bisogna ancora capire chi ha sparato, quella notte a Rosazza.