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Giorgia Meloni ha annunciato una nuova norma sui reati di criminalità organizzata

Durante il Consiglio dei ministri, la presidente Meloni ha annunciato che presto il governo presenterà una nuova norma sui “reati di criminalità organizzata”, necessaria dopo una recente sentenza della Corte di Cassazione. La formula dovrebbe essere quella dell’emendamento a un decreto di prossima approvazione.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Bisogna chiarire quali sono i reati di mafia. E bisogna farlo rapidamente. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha spiegato in Cdm, questo pomeriggio, che è necessario adottare rapidamente un nuovo provvedimento – probabilmente un decreto legge – sulla giustizia. "Un omicidio commesso avvalendosi di modalità mafiose o commesso al fine di agevolare un'associazione criminale non sarebbe un delitto di criminalità organizzata, secondo la Cassazione – ha detto Meloni ai suoi ministri – Appare evidente come questa decisione si presti a produrre effetti dirompenti su processi in corso per reati gravissimi".

"Il nostro sistema giudiziario penale prevede una distinzione tra reati di criminalità organizzata e altri reati – ha spiegato Meloni – Per i reati di criminalità organizzata è consentito un uso più esteso e incisivo degli strumenti di indagine, considerata la difficoltà di rintracciarne le prove". Parliamo, ad esempio, delle intercettazioni, su cui da tempo il ministro Nordio sta portando avanti una battaglia per ridimensionarle.

Poi Meloni ha spiegato, nello specifico, qual è il punto su cui è necessario intervenire:

Se fino a poco tempo fa l'interpretazione del concetto di criminalità organizzata era chiaro, una recente sentenza della Corte di Cassazione – la numero 34895 del 2022 – lo ha posto seriamente in dubbio. La Cassazione ha infatti affermato che possono ‘farsi rientrare nella nozione di delitti di criminalità organizzata solo fattispecie criminose associative, comuni e non', con la conseguenza che devono escludersi dal regime per essi previsti i reati di per sé non associativi, come un omicidio, ‘per quanto commessi avvalendosi delle condizioni previste dall'art. 416-bis c.p. ovvero al fine di agevolare l'attività delle associazioni previste dal suddetto articolo'.

Perciò Meloni ha sottolineato che "un omicidio commesso avvalendosi di modalità mafiose o commesso al fine di agevolare un'associazione criminale" non sarebbe "un delitto di criminalità organizzata", secondo la Cassazione. Il rischio, secondo la presidente del Consiglio, è che la sentenza – che afferma un principio di carattere generale – provochi "ricadute molto pesanti per il nostro sistema e per la pubblica sicurezza".

Al di là delle considerazioni "appare evidente come questa decisione si presti a produrre effetti dirompenti su processi in corso per reati gravissimi". E ha spiegato:

Adottando questo orientamento, per i fatti già commessi verrebbe a cadere tutto il materiale probatorio acquisito sulla base dell'interpretazione precedente, che consentiva l'utilizzo degli strumenti previsti per la lotta alla criminalità organizzata anche in assenza della contestazione del reato associativo. Così, rischiano di andare impuniti per un supposto vizio procedurale delitti della massima gravità. Manifestazioni d'allarme in tal senso iniziano già a pervenire da alcuni tribunali.

Per questo motivo è necessaria e urgente "l'adozione da parte del governo di una norma di interpretazione autentica, che chiarisca una volta per tutte cosa debba intendersi per reati di criminalità organizzata", ha concluso Meloni. La norma verrà inserita in un decreto legge di prossima approvazione.

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