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Giorgia Meloni dice che l’Unione europea vuole far saltare l’Assegno unico

“Se c’è qualcuno che vorrebbe far saltare l’assegno unico non è certo questo governo di centrodestra ma qualche zelante funzionario europeo”. Lo ha detto Giorgia Meloni oggi durante il primo Cdm dopo la pausa estiva.
A cura di Giulia Casula
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"Fin quando ci sarà questo Governo le famiglie italiane non avranno nulla da temere", lo ha detto Giorgia Meloni oggi durante il primo Consiglio dei ministri dopo la pausa estiva. Le rassicurazioni della premier riguardano le indiscrezioni circolate ieri (poi rapidamente smentite) sul possibile taglio della Assegno unico, la misura di sostegno alla povertà introdotta dal governo per sostituire in parte il Reddito di cittadinanza.

"Se c'è qualcuno che vorrebbe far saltare l'assegno unico non è certo questo governo di centrodestra, che anzi lo ha aumentato e ne ha corretto alcune criticità, ma qualche zelante funzionario europeo che ha aperto una procedura di infrazione e ha chiesto all'Italia di cancellare il requisito della residenza in Italia per i percettori dell'assegno non lavoratori, il requisito della durata del rapporto di lavoro (attualmente di almeno 6 mesi) e addirittura di riconoscere l'assegno anche a chi ha figli residenti all'estero", ha proseguito la premier accusando Bruxelles di voler attuare "modifiche folli, ingiuste per le famiglie italiane e insostenibili per l'equilibrio dei conti dello Stato".

Meloni ha poi voluto fugare i dubbi in merito alle tensioni nate le scorse settimane attorno al dibattito sulla riforma della cittadinanza. "La nostra forza principale è l'unità e la compattezza della maggioranza di governo. Non è un caso che ogni giorno si raccontino teorie che hanno come obiettivo proprio minare quella compattezza, e che l'opposizione cerchi ogni escamotage per cercare di divaricarci. Ma noi sappiamo che sono tentativi inutili", ha assicurato.

"Perché con tutte le sfumature che distinguono i partiti della maggioranza, e che io considero una ricchezza, noi stiamo insieme da trent'anni non per interesse, ma per compatibilità di visione. Quello che dobbiamo fare è continuare a portare avanti il programma votato dagli italiani, che è una sintesi perfetta della nostra visione e del valore aggiunto di ogni partito nella coalizione", ha aggiunto.

Manovra 2025, Meloni invita alla prudenza: "Legge ancora da scrivere"

Il discorso della premier si è poi spostato sulla prossima legge di Bilancio attorno a cui si stanno concentrando gli sforzi dei tavoli tecnici dell'esecutivo. Meloni ha invitato i suoi alla prudenza perché "la manovra è ancora da scrivere" e ha consigliato di evitare di "commentare misure e interventi di cui ha parlato finora la stampa ma che non sono mai neanche state proposte. E per carità accade prima di ogni legge di Bilancio che si scrivano cose non vere, quello che mi colpisce è che se ne continui a parlare anche dopo che le notizie vengono smentite dai diretti interessati, come nel caso dell'assegno unico di ieri", ha detto.

Nel corso del Cdm, in cui il ministro Giorgetti ha illustrato il piano strutturale di bilancio da consegnare a Bruxelles entro il 20 settembre,  Meloni non si è sbilanciata sugli interventi che saranno previsti nella prossima Manovra ma ha precisato che" sarà ispirata al buon senso e alla serietà. La stagione dei soldi gettati dalla finestra e dei bonus è finita e non tornerà fin quando ci saremo noi al governo", ha chiarito.

Le risorse a disposizione del governo "devono continuare a essere concentrate nel sostegno alle imprese che assumono e che creano posti di lavoro e per rafforzare il potere di acquisto delle famiglie, con la solita attenzione particolare a quelle con bambini", ha precisato.

Migranti, centri in Albania operativi "nelle prossime settimane"

Sul fronte dell'immigrazione, Meloni è tornata sull'accordo con l'Albania e sull'apertura, più volte rinviata, dei centri destinati a ospitare i migranti in attesa di essere rimpatriati. "Nelle prossime settimane saranno pienamente operativi anche i centri previsti dal protocollo d'intesa con l'Albania per processare in territorio albanese, ma sotto giurisdizione italiana ed europea, le richieste di asilo", ha detto senza però fare riferimento a una data specifica.

"In questi mesi, come sanno bene i ministri Piantedosi e Crosetto, abbiamo incontrato diverse difficoltà operative, ma le stiamo superando una ad una perché crediamo molto in questo progetto innovativo. E la sua potenziale efficacia è dimostrata dalla mobilitazione non solo della sinistra europea, ma delle ONG a livello internazionale che, come avrete letto, si stanno mobilitando contro il Protocollo", ha proseguito. "Solo che allo stesso tempo, la maggioranza degli Stati membri UE ha chiesto alla Commissione di prenderlo a modello come soluzione innovativa. Siamo consapevoli di avere gli occhi puntati d'addosso, e per questo siamo intenzionati a fare tutto a regola d'arte".

La premier ha ribadito l'intenzione del governo di intervenire per modificare la legge Bossi-Fini. "Siamo al lavoro per portare in uno dei prossimi Consigli dei ministri un intervento, sia di carattere amministrativo che legislativo, per sanare quelle storture che da quindici anni a questa parte – incredibilmente nell'indifferenza generale e dei governi che ci hanno preceduto – permette di aggirare e utilizzare in maniera fraudolenta i flussi regolari di immigrati per ragioni di lavoro come canale di immigrazione irregolare", ha detto.

Spazio anche al Piano Mattei per l'Africa, un progetto che per Meloni "risponde al nostro interesse nazionale di creare un nuovo modello di sviluppo e partneriato con l'Africa, e restituire all'Italia la centralità che storicamente le è propria nel Mediterraneo. Ma è immaginato come un piano strategico che dovrebbe andare oltre anche la durata di questo governo", ha detto. "Per questo mi auguro che sia considerato così da tutti, a partire dalle forze politiche che oggi sono all'opposizione e che finora, secondo me, hanno avuto su questa vicenda una chiusura pregiudiziale", ha aggiunto.

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