Giorgia Meloni dice che l’atteggiamento di Israele su Unifil è “ingiustificabile”
Pieno sostegno a Kiev e dura condanna degli attacchi di Israele ai caschi blu impegnati nella missione di pace in Libano. È la posizione del governo italiano espressa da Giorgia Meloni nel corso delle comunicazioni al Senato in vista del Consiglio europeo del 17 e 18 ottobre.
Meloni su Israele: "Correremmo un rischio dando un segnale di abbandono"
La premier Giorgia Meloni, pur non giustificando l'attacco alle basi Unifil da parte di Israele, ha affermato che abbandonarla vorrebbe dire "correre un rischio". "Correremmo un rischio dando un segnale di abbandono ad Israele, no all'isolamento".
Ucraina, Meloni: "Non abbandoneremo Kiev, approvato il nono pacchetto di aiuti"
L'Italia non abbandonerà Kiev. La premier ha assicurato che "difendere l'Ucraina è nell'interesse dell'Italia e dell'Europa. Non ci rassegniamo all'idea, come molti suggeriscono, di abbandonarla".
Il Consiglio europeo "ribadirà il proprio sostegno alla causa ucraina, perché l’obiettivo di tutti rimane sempre lo stesso: costruire le condizioni per una pace giusta e duratura e aiutare l’Ucraina a guardare al futuro, un futuro di prosperità e benessere", ha proseguito. Meloni ha poi raccontato l'incontro avvenuto giovedì scorso a Roma con il presidente Zelensky al quale "ho ribadito ancora una volta che difendere l’Ucraina è nell’interesse dell’Italia e dell’Europa, perché significa tutelare quel sistema internazionale di regole che tiene insieme la comunità internazionale e protegge ogni Nazione", ha detto.
L’Italia ha firmato "l’accordo di sicurezza e siamo arrivati al nono pacchetto di aiuti militari, concentrandoci ancora sui sistemi di difesa aerea per proteggere la popolazione e le infrastrutture civili", ha proseguito. "Questo al netto del sostegno che l’Italia continua a dare a 360° gradi. Non ultimo, il contributo per ripristinare la capacità di produzione di energia dopo la distruzione della diga di Nova Kakhovka. Continueremo, inoltre, a lavorare, per attuare l’accordo per il prestito garantito dagli interessi generati dagli asset russi immobilizzati in Europa, importante risultato raggiunto dalla Presidenza italiana del G7. E come ho detto molte volte in passato guardare al futuro dell’Ucraina significa anche immaginare la sua ricostruzione, che va sostenuta insieme alle Istituzioni finanziarie internazionali e al settore privato", ha spiegato.
Medio Oriente, Meloni: "Attacchi di Israele all'Unifil inaccettabili"
Sulla situazione in Medio Oriente, Meloni si è detta preoccupata "per l'escalation in corso in Libano perché sono sinceramente preoccupata da come sta evolvendo lo scenario nonostante gli sforzi innumerevoli nostri e dei nostri alleati". Sull'attacco alle basi Unifil, ha aggiunto: "Pur se non si sono registrate vittime o danni ingenti, io penso che non si possa considerare accettabile ed è esattamente la posizione che l'Italia ha assunto con determinazione a tutti i livelli e che io stessa ho ribadito a Netanyahu. Pretendiamo che venga garantita la sicurezza dei nostri soldati. Riteniamo che l'atteggiamento delle forze israeliane sia del tutto ingiustificato oltre a rappresentare una palese violazione della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite", ha ribadito.
Allo stesso tempo, Meloni ha voluto ricordare quanto accaduto il 7 ottobre 2023, definendo la condanna dell'attacco di Hamas "il presupposto di ogni azione politica che dobbiamo condurre per riportare la pace in Medio Oriente, perché sempre più le pur legittime critiche a Israele si mescolano con un giustificazionismo verso organizzazioni come Hamas ed Hezbollah, e questo, piaccia o no, tradisce altro. Tradisce un antisemitismo montante che, credo, debba preoccuparci tutti. E le manifestazioni di piazza di questi giorni lo hanno, purtroppo, dimostrato senza timore di smentita", ha detto.
In particolare, sulle manifestazioni organizzate per un anno dallo scoppio del conflitto in Medio Oriente la scorsa settimana, Meloni ha voluto rinnovare la sua solidarietà "alle forze dell'ordine insultate e aggredite da sedicenti manifestanti che usano ogni pretesto per sfogare la loro assurda violenza. È intollerabile che decine di agenti vengano feriti durante una manifestazione di piazza", ha detto.
Migranti, Meloni contro Sea Watch: "Vergognosa"
Nelle sue comunicazioni Meloni si è poi scagliata contro l'ong tedesca Sea Watch. "Considero vergognoso che l'ong Sea Watch definisca le guardie costiere i veri trafficanti di uomini, volendo delegittimare tutte quelle degli stati del Nord Africa e magari anche quella italiana. Sono dichiarazioni indegne che gettano la maschera sul ruolo e sulle responsabilità di chi finanzia certe ong", ha dichiarato. Nella giornata di ieri, la premier aveva deciso di rispondere in prima persona dal suo account Twitter al post pubblicato dall'organizzazione che aveva accusato il governo italiano di aver speso milioni di euro per "deportare e incarcerare" i migranti in Albania.
La Ong ha replicato sui social: "Oggi Giorgia Meloni ha di nuovo attaccato Sea-Watch. Nel farlo ha mentito al Senato e al Paese, nascondendo ancora una volta le responsabilità e i comportamenti criminali della cosiddetta guardia costiera libica finanziata dall'Italia che tante volte abbiamo documentato con i nostri aerei. Non è una tesi fantasiosa sostenuta da Sea-Watch, ma un'evidenza sottolineata da molti attori internazionali e dalle Nazioni unite".
A proposito dei centri di detenzione previsti dal protocollo Roma-Tirana e diventati operativi ieri con diversi mesi di ritardo, Meloni ha detto: "È una strada nuova, coraggiosa e inedita ma che rispecchia pienamente lo spirito europeo e che può essere percorsa anche con altre nazioni extra europee". Infine, a tal proposito, ha annunciato che, su iniziativa dell'Italia, nei prossimi giorni si svolgerà un incontro informale assieme agli "Stati membri più interessati dal fenomeno dell'immigrazione".
Scontro Meloni-M5s: "Se devo farmi spiegare una cosa da voi mi dimetto"
Nel corso delle repliche in Aula, dopo le sue comunicazioni, Meloni ha risposto all'intervento della senatrice grillina Dolores Bevilacqua accusando il M5s di aver pronunciato una "squilla di inesattezze e menzogne" in materia di transizione green. "Ho detto che se nel fare la transizione ecologica imponiamo l'uso di un'unica tecnologia, che è l'elettrico, ci consegniamo a nuove dipendenze. Non so se non ha capito ma il concetto non è difficile" ha detto rivolgendosi alla pentastellata.
Dai banchi del Movimento si sono levate voci di protesta a cui Meloni ha risposto piccata: "Se devo farmi spiegare cosa ho detto da un esponente del M5S, mi dimetto. La leggerezza con cui affrontate le crisi internazionali è pari solo alla leggerezza con cui gestivate i bilanci quando eravate al governo, ha proseguito.
Poi i toni si sono alzati, richiedendo l'intervento del "Ci vuole coraggio a dire che gettiamo dalla finestra i soldi dei cittadini, anche volendo non potremmo: li avete gettati tutti voi, lasciandoci 200 miliardi di debito usati per ristrutturare le case degli italiani. I soldi li avete sprecati tutti voi, con il superbonus, vi prego ci vuole veramente coraggio", ha aggiunto.