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News sul salario minimo in Italia

Giorgia Meloni dice che il salario minimo si può fare, ma solo per alcune categorie

Nella proposta del Cnel sul lavoro povero, attesa entro metà ottobre, “magari per alcune categorie” ci potrà essere una previsione di salario minimo. L’apertura è arrivata da Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, in una lunga intervista a vari quotidiani. Meloni ha parlato anche di Pnrr, extraprofitti delle banche, legge di bilancio.
A cura di Luca Pons
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Dopo mesi di dibattito in Parlamento, la sospensione del dibattito fino a ottobre e l'incontro tra governo e opposizione di venerdì scorso, Giorgia Meloni ha aperto uno spiraglio all'introduzione del salario minimo in Italia. In una lunga intervista condivisa a Corriere della Sera, Repubblica e Stampa, la presidente del Consiglio ha detto che il mandato al Cnel servirà per "fare una proposta complessiva di lotta al lavoro povero, che magari per alcune categorie può prevedere anche il tema del salario minimo".

Sul salario minimo le opposizioni "fanno il gioco del cerino"

Meloni ha comunque sottolineato che il mandato di fare una proposta è andato, appunto, al Cnel di Renato Brunetta. Ci sono sessanta giorni di tempo, quindi la risposta è attesa entro metà ottobre, "in tempo per la legge di bilancio". E non ha risparmiato le critiche alla minoranza: "L’opposizione vuole fare politica invece che affrontare davvero la questione. Loro sono consapevoli del fatto che il salario minimo non risolve il problema del lavoro povero ma ti dicono che siccome hanno iniziato una raccolta di firme la portano avanti".

Il punto, secondo Meloni, è che non si può "affrontare, con un singolo e generalizzato provvedimento sul salario minimo, una questione che esiste e che è quella delle basse paghe". E che inserire una paga minima oraria "rischia di migliorare la retribuzione a un numero di lavoratori inferiore rispetto a quelli cui viene abbassata". In più, nella proposta di Pd, M5s, Azione, Avs e +Europa si prevede "un fondo per ristorare gli imprenditori che dovessero trovarsi ad aumentare il salario", che è un'idea "corretta", ma non ci sono indicate le coperture, cioè dove prendere i soldi. "Loro affermano che dipende dal governo. Questo a casa mia si chiama gioco del cerino".

Legge di bilancio, ci sarà il taglio del cuneo fiscale

Meloni ha difeso anche la linea economica del suo governo. A partire dalla promessa che "il rinnovo del taglio del cuneo fiscale rimane una delle mia priorità", così come "concentrare tutti i fondi sui salari bassi" nella prossima legge di bilancio attesa tra ottobre e dicembre. Nella prossima manovra di bilancio non ci saranno grandi margini, e mancheranno i fondi per portare avanti tutte le riforme promesse. Ma Meloni ha garantito che non ci saranno strappi nella maggioranza: "Ho parlato anche ai leader della maggioranza, per essere certi che tutti condividano gli obiettivi. Poi decideremo le misure".

Per questo, la presidente del Consiglio ha detto di non temere un ‘autunno caldo' di proteste nonostante l'alta inflazione e lo stop alla crescita economica. "Se uno dei principali sindacati convoca una manifestazione contro la legge di bilancio prima ancora che venga scritta, forse esiste un tema di opposizione pregiudiziale. Penso che gli italiani vedano che il governo sta facendo il massimo. Il Pil, in realtà, cresce più delle altre grandi democrazie". E sul recente calo: "C'è una congiuntura internazionale, se la Germania va in recessione tecnica qualche contraccolpo c'è".

Tassa sugli extraprofitti alle banche, "un'iniziativa che ho assunto io"

Meloni ha poi difeso la scelta di lanciare una tassa sugli extraprofitti delle banche: "È un'iniziativa che ho assunto io. E lo rifarei. Non c’è alcun intento punitivo nei confronti del sistema bancario". Nonostante le dure lamentele di Forza Italia: "Tajani ha posto un problema di metodo, lo capisco. Ho coinvolto in minor misura la maggioranza perché la questione, diciamo così, non doveva girare troppo. Ad Antonio l’ho spiegato. Era una materia delicata, me ne assumo tutta la responsabilità".

Dal Pnrr "non abbiamo tagliato nulla"

Infine, la leader di Fratelli d'Italia ha dato rassicurazioni sul Pnrr: "Non abbiamo tagliato nulla, tranquillizzo i sindaci. Le opere verranno portate avanti. Il punto è che, rispetto agli obiettivi del Pnrr – che sono strategici, di innovazione, di infrastrutture – i progetti da mille euro sulle ringhiere sono incompatibili. Non è questo che il Pnrr deve fare. È la ragione per cui stiamo spostando questi interventi su altre voci di bilancio dello Stato".

In un ultimo commento sulla diatriba con Stefano Bonaccini sui fondi mancanti per l'Emilia-Romagna, Meloni ha respinto le accuse: "Bonaccini è molto nervoso, e non credo per la ricostruzione. Credo che lo sia per le scelte che abbiamo fatto sul commissario. Non comprendo perché mi chieda un incontro. Forse perché non riconosce la figura del commissario straordinario (il generale Figliuolo, ndr)?".

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