video suggerito
video suggerito
Elezioni europee 2024

Giorgia Meloni chiude la campagna per le Europee: “Contro di noi odio, sgambetti e trame nell’ombra”

La presidente del Consiglio Meloni ha tenuto un comizio in piazza del Popolo per chiudere la campagna elettorale verso le europee dell’8 e 9 giugno. Ha ribadito che il governo sarebbe accerchiato da odio e “trame nell’ombra”. Poi ha chiamato in causa Elly Schlein: “Elly, pensi che io non sia una leader democratica? Non scappare, rispondi”.
A cura di Luca Pons
234 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Si è chiusa con un comizio a piazza del Popolo la campagna elettorale di Fratelli d'Italia – e soprattutto di Giorgia Meloni – in vista delle elezioni europee della settimana prossima. La presidente del Consiglio ha preso la parola dopo gli interventi dei vertici del partito, su un palco coperto dal suo nome scritto a caratteri cubitali, e davanti a una piazza non proprio piena: "Questa piazza racconta la differenza tra la nostra gioia e la rabbia e l'odio dei nostri avversari. Promettetemi che il nostro motore sarà sempre l'amore e non l'odio, costruire e non distruggere, che non diventeremo mai come loro", ha esordito la presidente del Consiglio.

Meloni ha ribadito ancora una volta l'immagine di un governo solo contro tutti: "Noi siamo qui per lasciare questa nazione in condizioni migliori di come l'abbiamo trovata, costi quel che costi. E costerà tanti colpi bassi, sgambetti, trame nell'ombra. Perché le forze della conservazione dello status quo, quelle che per decenni hanno bivaccato sulla pelle degli italiani grazie a una politica debole e accondiscendente, ci stanno organizzando e faranno tutto per impedircelo. Ma noi siamo dalla parte giusta della storia, e chi è dalla parte giusta della storia non deve temere nulla".

La presidente del Consiglio ha parlato della riforma sul premierato, che "procede in Parlamento nonostante Pd e Movimento 5 stelle stiano facendo un'opposizione che non hanno riservato a nessun altro provvedimento di questo governo: è perché non gli va giù che siano gli italiani a decidere chi governa", ha detto. "Vogliono che a decidere sia il Palazzo, e bisogna capirli: altrimenti come avrebbe fatto il Pd a governare quando perdeva le elezioni, o Giuseppe Conte a diventare presidente del Consiglio".

Con il suo governo, ha insistito Meloni, "c'è un'Italia seria, con la schiena dritta e la testa alta, che difende il proprio interesse nazionale e che costruisce pace, dimostrando fermezza. La pace si costruisce con la deterrenza, non con la vigliaccheria, che è il più forte incentivo possibile per nuove invasioni e nuove guerre".

Continuando ad attaccare le opposizioni, ha detto: "Ora il nuovo sport nazionale della sinistra è dipingere l'Italia come una nazione nella quale i diritti vengono negati, lo Stato di diritto è praticamente sospeso". Poi ha citato il candidato presidente della Commissione europea dei Socialisti e democratici, Nicolas Schmit: "Qualche giorno fa ha detto che i Conservatori europei non sono una forza democratica. Quindi io, che guido il governo italiano grazie al voto degli italiani, non sarei una leader democratica. Chiedo pubblicamente a Elly Schlein se condivide o no queste parole. Ma non scappi anche questa volta: Elly è una domanda semplice, condividi sì o no che io non sia una leader democratica? Non scappare anche stavolta, per favore rispondi alla domanda".

"E se non sono un leader democratico, cosa sono? Un dittatore? E se sono un dittatore, cosa si fa, la lotta armata per depormi? Sono dichiarazioni deliranti di chi per raggranellare voti scherza con il fuoco". E ancora: "Cosa accadrebbe, signor Schmit, se qualche fenomeno dovesse prenderla sul serio e passare alle vie di fatto? Voi fornite alibi agli estremisti per avvelenare le nostre democrazie con l'odio politico, è vergognoso".

La presidente del Consiglio è tornata anche sul caso degli insulti scambiati con il presidente campano De Luca: "Una donna che viene insultata deve difendersi o no? Deve reagire o sottomettersi? Fatemi capire il vostro femminismo. Noi siamo abituati a non abbassare la testa, a non subire. Io sono una donna e ho il diritto di difendermi, sono capace di difendermi. Eccola la parità, ecco l'orgoglio femminile". E sull'accusa di monopolizzare la televisione pubblica: "Il problema per loro non è TeleMeloni è che non c'è più TelePd, ma noi abbiamo promesso che avremmo riportato il pluralismo in questa nazione, e lo faremo anche se vi stracciate le vesti".

"L'Europa potrà continuare ad accettare la cancellazione della nostra cultura e la rimozione dei nostri simboli identitari, oppure potrà valorizzare le nostre radici comuni e difendere la nostra civiltà dal relativismo e dall'islamizzazione strisciante. Potrà continuare a spingere verso l'indottrinamento gender nelle scuole, o smettere di picconare l'istituto fondamentale della famiglia. Dipende da voi, è un referendum tra due visioni opposte di Europa. Qui si fa la storia", ha concluso Meloni.

234 CONDIVISIONI
377 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views