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Giorgetti dice che il gettito in arrivo dal concordato preventivo andrà a riduzione aliquote Irpef

Durante il question time di oggi il ministro dell’Economia Giorgetti ha detto che dopo il monitoraggio dei dati definitivi sull’adesione al concordato preventivo biennale “saranno delineate iniziative normative per destinare in via prioritaria il gettito alla riduzione delle aliquote Irpef”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il Consiglio dei ministri ha approvato la riapertura dei termini per il concordato preventivo biennale per le partite Iva fino al 12 dicembre. Secondo i commercialisti dovrebbe fruttare circa 200-400 milioni.

Oggi il ministro Giorgetti ha risposto durante il question time all'interrogazione sul tema a firma dei deputati dem Guerra, Pagano, Merola, Lai, Mancini, D'Alfonso, Ricciardi, Ghio, Ferrari, Casu e Fornaro. Secondo le dichiarazioni del viceministro Leo, le prime stime delle entrate imputabili al concordato preventivo biennale, che avrebbe interessato più di 500mila contribuenti, sarebbero pari a circa 1,3 miliardi di euro nel biennio. Il Pd vuole sapere dal titolare del ministero dell'Economia se i 1,3 miliardi di maggior gettito si riferisca a un effettivo recupero di evasione fiscale e in che misura esso possa essere destinato a interventi permanenti di revisione dell'Irpef.

"Dal concordato preventivo vi aspettavate 2,5 miliardi e avete raccolto la metà. Continuate a dire che il concordato porterà al recupero dell'evasione fiscale a maggior gettito, ma siamo sicuri che sia così?", ha detto il deputato Ubaldo Pagano. "Come potete considerare che 1,3 miliardi di gettito finora raccolti possano essere considerato recupero dell'evasione? Come e quante di quelle risorse verranno impiegate per interventi permanenti di revisione dell'Irpef?", ha domandato il Pd.

"Nell'interrogazione si fa riferimento alle prime stime delle entrate provenienti dall'adesione al concordato preventivo biennale. Richiamo che nella seduta di ieri il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto legge che ha riaperto i termini entro i quali i soggetti che applicano l'indice di affidabilità fiscale possono aderire al concordato preventivo biennale. La possibilità di aderire al concordato presentando apposita dichiarazione di redditi integrativi sarà riconosciuta fino al 12 dicembre 2024 a questi contribuenti che hanno presentato dichiarazione di redditi dentro il termine del 31 ottobre 2024 e, pure avendone requisiti, non hanno aderito. L'adesione sarà possibile a condizione che nella dichiarazione integrativa non sia indicato un minore imponibile, un minore debito di imposta o un maggiore credito rispetto a quelli riportati nella dichiarazione presentata entro il 31 ottobre", ha detto Giorgetti, rispondendo all'interrogazione dei dem sull'entità del recupero dell'evasione fiscale derivante dal concordato preventivo biennale e in merito alla sua destinazione a interventi permanenti di revisione dell'Irpef.

"All'esito del monitoraggio dei dati definitivi relativi all'adesione al concordato, saranno delineate le iniziative normative secondo l'articolo 40 del decreto legislativo 13 del 2024, che destina in via prioritaria il gettito della misura alla riduzione delle aliquote Irpef. L'impiego delle maggiori risorse che dovesse emergere nell'anno in corso o nei prossimi esercizi finanziari potranno comunque essere valutate solo all'esito dei versamenti dell'acconto e delle altre scadenze previste, previa verifica da parte del Mef che sussista una effettiva maggiorazione rispetto alle risorse scontate nei tendenziali e sempre garantendo la neutralità su tutti i saldi di finanza pubblica", ha chiarito il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti durante il question time alla Camera, aggiungendo che in particolare saranno favorite "le famiglie con figli a carico".

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