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Gino Bucchino e il misterioso mediatore: è giallo alla camera

Aperta un’inchiesta da parte della Procura di Roma, dopo le accuse di compravendita dei deputati fatte dal deputato del Pd. Ma i diretti interessati negano anche di conoscere Bucchino.
A cura di Biagio Chiariello
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Un'inchiesta, al momento "senza iscrizioni di indagati o ipotesi di reato", aperta dalla Procura di Roma. E' questo il risultato delle dichiarazioni del deputato del Pd, Gino Bucchino, che ha affermato di aver ricevuto un'offerta di 150mila euro per passare al gruppo dei Responsabili, legato alla maggioranza, oltre alla promessa di rielezione nella prossima legislatura. Non è escluso che Bucchino, eletto nella circoscrizione Nord e Centro America, possa essere sentito in tempi brevi dai magistrati. Così come è possibile che nei prossimi giorni il dossier, composto solo da articoli di stampa relativi ai fatti della denuncia del deputato, possa essere collegato all'esposto presentato da Antonio Di Pietro sulla questione. Lo stesso leader dell'Idv lo scorso dicembre aveva denunciato un caso simile con protagonisti Domenico Scilipoti e Antonio Razzi, in occasione del voto di fiducia al Premier.

"Ho solo fatto il mio dovere e lo farò fino in fondo anche davanti alla magistratura, nel caso i magistrati decidessero di chiamarmi a riferire – ha detto Bucchino –  Sorrido di fronte a chi sta mettendo le mani avanti, sorrido di fronte a questa sorta di escusatio non petita e sorrido anche per il fatto che siamo arrivati ai saldi di fine stagione. I colleghi del gruppo dei Responsabili hanno parlato di un serio rischio e della necessità di essere scortati. Io non chiederò di essere e-scortato, pardon scortato," ha concluso Bocchino, che nel corso del suo intervento alla Camera si è scontrato col deputato Luciano Sardelli di Iniziativa Responsabile, il quale ha accusato il deputato Pd che aveva parlato di "saldi di fine stagione", definendo le sue accuse di compravendita un "vergognoso tentativo di depistaggio e disinformazione nei nostri confronti". Il tutto, peraltro, nel corso delle dichiarazioni di voto sulla fiducia al milleproroghe.

Gino Bucchino, medico 62enne, aveva parlato di una telefonata ricevuta tre settimane fa da un misterioso mediatore, aderente a Rifondazione Socialista, incontrato poi a piazza San Silvestro per l'offerta di 150mila euro. Referente dell'operazione, a quanto rivelato da Bucchino, sarebbe stato il coordinatore del Pdl, Denis Verdini. Ma quest'ultimo ha respinto le accuse, negando di conoscere il deputato Pd: "Non so chi sia, non so di cosa si tratta".

Bucchino rivela di aver voluto fare questa "denuncia politica" certo del fatto che "non sia giusto questo mercato di parlamentari. La sorte di milioni di persone non può dipendere da questo mercanteggiamento di deputati".

Sulla questione è intervenuto anche Pier Ferdinando Casini: "Perché vi stupite? Se volete, ne porto venti di questi esempi…".

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