Gimbe: “Sette milioni non vaccinati in Italia, accelerare su terze dosi per fermare quarta ondata”

Continuano ad aumentare i contagi di coronavirus nel nostro Paese. Di conseguenza, crescono anche i positivi ricoverati negli ospedali. Nel frattempo, prosegue la campagna vaccinale e dopo varie settimane di stallo nelle forniture, riprendono le consegne al nostro Paese: anche se, per accelerare davvero sulle terze dosi bisognerebbe aumentare le somministrazioni quotidiane. È quanto emerge dal monitoraggio della fondazione Gimbe sull'andamento dell'epidemia nel nostro Paese.
Vediamo come al solito i dati della settimana. Rispetto a quella precedente, crescono i nuovi casi, gli attualmente positivi, i decessi e i ricoveri.
- Decessi: 437 (+8,7%), di cui 25 riferiti a periodi precedenti
- Terapia intensiva: +79 (+16,4%)
- Ricoverati con sintomi: +627 (+15,8%)
- Isolamento domiciliare: +30.408 (+25,6%)
- Nuovi casi: 69.060 (+27%)
- Casi attualmente positivi: +31.114 (+25,2%)



L'andamento dei contagi in Italia
Come spiega il presidente della fondazione, Nino Cartabellotta, "per la quinta settimana consecutiva aumentano a livello nazionale i nuovi casi settimanali, con media mobile a sette giorni più che quadrupicata: da 2.456 il 15 ottobre, a 9.866 il 23 novembre". Cresce quindi il tasso di positività.




Questo trend peggiorativo si riscontra in tutte le Regioni, ad eccezione della Basilicata. Gli aumenti però sono diversi tra le Regioni: "Quando l’incidenza supera i 150 casi per 100 mila abitanti gli amministratori locali devono verificare tempestivamente l’esistenza di focolai e decidere
eventuali restrizioni mirate per arginare la diffusione del contagio, come già fatto dalla Provincia Autonoma di Bolzano", avverte Cartabellotta.


Come sta andando la campagna vaccinale
Intanto prosegue la campagna vaccinale e il governo punta ad accelerare per far fronte alla quarta ondata, aprendo a partire da dicembre la terza dose per tutti. Al momento le scorte di vaccini mRna disponibili si fermano attorno a quota 8 milioni. Dopo ben cinque settimane di stallo nelle forniture, tuttavia, sono ripartite le consegne. Secondo quanto affermato dal commissario straordinario per l'emergenza, il generale Francesco Figliuolo, entro la fine dell'anno ne arriveranno altri 7 milioni, a cui aggiungerne altri 2,5 milioni circa dalla riserva centralizzata.
Per quanto riguarda le somministrazioni, al momento risulta aver completato il ciclo vaccinale il il 76,7% della popolazione: nell'ultima settimana è aumentato il numero di somministrazioni al giorno. Si è stabilizzato il numero dei nuovi vaccinati intorno a 127 mila nelle ultime due settimane: "Un numero che, seppur esiguo, dimostra che esiste ancora la possibilità di convincere gli indecisi", scrivono i ricercatori di Gimbe nel monitoraggio.


Tuttavia, ci sono ancora 7 milioni di persone che non si sono vaccinate nel nostro Paese: tra queste 2,62 milioni di over 50 preoccupano, in quanto a più alto rischio di malattia grave e ricovero in caso di infezione. L'alto numero di non vaccinati nella fascia più giovane allo stesso modo preoccupa, in quanto mette a rischio la sicurezza nelle scuole. Ad ogni modo, la copertura vaccinale con almeno una dose varia molto per fasce di età.


Bisogna accelerare sulle terze dosi
Per quanto riguarda invece le terze dosi, al 24 novembre secondo il monitoraggio ne sono state somministrate 4.673.047. La media mobile a sette giorni è di quasi 170 mila somministrazioni al giorno. "Per contenere la quarta ondata nel nostro Paese sul fronte vaccini è indiscutibile la necessità di raggiungere il maggior numero possibile di persone non ancora vaccinate, sia accelerare con la somministrazione delle terze dosi, in particolare negli over 60 e nei fragili", aggiunge Cartabellotta. Per poi concludere: "Senza entrare nel merito della “composizione” del pacchetto delle nuove misure, è bene tenere a mente le lezioni imparate in 20 mesi di pandemia. Innanzitutto, così come l’allentamento delle misure restrittive deve essere graduale, la loro re-introduzione deve essere tempestiva, per neutralizzare il vantaggio temporale, di almeno 15 giorni, di cui gode il virus".