Gimbe, crollano le vaccinazioni anti-Covid: solo un ‘fragile’ su tre è protetto con la quarta dose
Il nuovo rapporto stilato dalla fondazione Gimbe sull'andamento del Covid-19 in Italia registra diversi dati positivi: calano i nuovi contagi, i ricoveri e i decessi in quasi tutte le Regioni nell'ultima settimana. Una nota dolente, però, sono le vaccinazioni. La somministrazione delle quarte dosi, che proteggono anziani, persone fragili e operatori sanitari dai sintomi più gravi della malattia, è crollata del 32,4% in una settimana. Lo stesso vale per la quinta dose (-36,6%).
Quarta e quinta dose di vaccino, le somministrazioni rallentano di oltre il 30%
Per quanto riguarda la prima dose di vaccino, negli ultimi due anni la maggior parte della popolazione italiana l'ha fatta. I non vaccinati oggi – secondo dati aggiornati al 10 marzo 2023 – sono circa 8,61 milioni di persone. Di queste, 8,29 milioni potrebbero fare la prima dose immediatamente: sono il 13,9% della platea. Nella provincia autonoma di Trento, il 26,3% della platea vaccinabile non ha fatto la prima dose.
Per quanto riguarda la terza dose, cioè il primo richiamo dopo il ciclo completo di vaccinazione, i numeri sono piuttosto simili. La copertura è elevata, e le persone che potrebbero fare subito il richiamo sono 7,66 milioni, ovvero il 15,6% della platea a cui è possibile fare la terza dose. In questo caso il dato più alto è quello della Sicilia: il 22,6% della platea in quella Regione ha rinunciato alla terza dose, almeno fino ad ora.
I dati sono decisamente più bassi quando si guarda alla quarta dose: la copertura è al 31,3%. Meno di un terzo dei destinatari. La fondazione Gimbe ricorda che la platea complessiva di persone che potrebbero farla – che include over 60, persone fragili e immunocompromesse, personale sanitario e ospiti delle Rsa – è composta da 19,1 milioni di persone, e di questi 12,2 milioni potrebbero fare la quarta dose immediatamente. Nella platea ci sono circa 13 milioni di over 60 e quattro milioni di fragili, anche se i dati non vengono aggiornati da settembre 2022. Il ritmo delle somministrazioni è calato dal 32,4%, se ne sono fatte 926 al giorno nella scorsa settimana.
Infine la quinta dose, rivolta a una platea di circa 3,1 milioni di persone, è partita negli ultimi mesi del 2022 e finora ha raggiunto poco meno di 500mila individui. Ci sono 2,5 milioni di persone che, avendo fatto la quarta dose da molto tempo, potrebbero fare la quinta immediatamente per rinnovare la protezione contro il Covid-19. Il tasso di copertura nazionale è al 15,1%. Anche in questo caso le somministrazioni sono rallentate decisamente: 693 al giorno, con un -36,6% sulla settimana precedente.
Scendono i nuovi positivi, anche se non dappertutto
Sono positivi, invece, gli altri sulla diffusione della pandemia in Italia. "Dopo l'aumento due settimane fa, prosegue il calo di nuovi positivi", ha sottolineato Nino Cartabellotta, presidente della fondazione Gimbe. Nel periodo dal 3 al 9 marzo si sono registrati 23.963 nuovi casi di Covid-19, un dato in diminuzione del 10,1% rispetto alla settimana precedente.
I nuovi positivi sono aumentati in quattro Regioni (Lombardia +3,8%, Piemonte +4,5%, Veneto +5,6%, Provincia autonoma di Trento +23,7%) e sono scesi nelle altre diciassette. Il calo ha riguardato settanta province in tutto, mentre i casi sono aumentati in trentasette: il dato più alto è stato quello della provincia di Rimini, con un +217,1% di casi registrati in una settimana.
Il calo dei positivi è stato legato anche a un calo del numeri di tamponi effettuati. In una settimana sono passati da 533mila a 477mila, con un -10,4%. I tamponi antigenici rapidi sono diminuiti dell'11% e quelli molecolari dell'8%. Complessivamente, comunque, è sceso anche il tasso di positività, cioè quanti tamponi risultano positivi sul totale: da 5,2% al 5,1% per i rapidi, e dal 4,4% al 4,3% per i molecolari.
Meno ricoveri in area medica e terapia intensiva, calano anche i morti
Nella settimana tra il 3 e il 9 marzo è calato anche il numero di persone ricoverate negli ospedali a causa del Covid-19. In terapia intensiva, la discesa è stata 24,1%. Al 9 marzo, le persone ricoverate erano 104, contro le 148 registrate il 28 febbraio. Il tasso di occupazione, cioè la quantità di letti occupati da pazienti Covid sul totale, è all'1%. Gli ingressi in terapia intensiva sono stati, in media, 12 al giorno nell'ultima settimana, rispetto ai 17 della settimana precedente.
Nell'area medica degli ospedali, i ricoveri sono scesi del 10,2% in una settimana. I posti letto occupati sono calati a 2.962, dopo che avevano raggiunto un picco (3.331) il 23 febbraio. Il tasso di occupazione per l'area medica è al 4,7%.
Infine, sono calati anche i decessi per Covid-19. Sono stati 216 i morti nell'ultima settimana. Un dato in calo del 5,3% rispetto alla rilevazione precedente, con 31 morti al giorno in media contro i 33 al giorno di fine febbraio.