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Gimbe: “Contagi e ricoveri crescono, accelerare su terze dosi: entro l’anno a 12 milioni di persone”

Aumentano i nuovi casi di coronavirus nel nostro Paese e la crescita della curva inizia a farsi sentire anche negli ospedali. Allo stesso tempo crollano i nuovi vaccinati. Ma in vista dell’inverno è fondamentale accelerare sulle terze dosi, che entro l’anno dovranno essere somministrate a 12 milioni di persone. È quanto emerge dal monitoraggio settimanale della fondazione Gimbe.
A cura di Annalisa Girardi
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I nuovi casi di coronavirus stanno aumentando nel nostro Paese. E questa crescita dei contagi inizia a farsi sentire negli ospedali. Allo stesso tempo, scendono le somministrazioni giornaliere di vaccino, nonostante in vista dell'inverno sia fondamentale accelerare soprattutto sulle terze dosi ai soggetti più fragili. È quanto emerge dal monitoraggio settimanale della fondazione Gimbe sull'andamento dell'epidemia. Vediamo un po' di dati.

Come abbiamo detto crescono i nuovi casi e, di conseguenza, anche gli attualmente positivi e i ricoveri. I decessi rimangono sostanzialmente stabili.

I numeri dell'epidemia

  • Decessi: 257 (+3,2%), di cui 15 riferiti a periodi precedenti
  • Terapia intensiva: +44 (+12,9%)
  • Ricoverati con sintomi: +388 (+14,9%)
  • Isolamento domiciliare: +8.969 (+12,4%)
  • Nuovi casi: 29.841 (+16,6%)
  • Casi attualmente positivi: +9.401 (+12,5%)
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"Nell'ultima settimana si conferma a livello nazionale un incremento dei nuovi casi settimanali, seppur più contenuto rispetto alla precedente", commenta il presidente della fondazione, Nino Cartabellotta, sottolineando che nelle ultime due settimane il rapporto tra positivi e persone testate sia passato dal 2,4% al 4,3%.

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Si tratta di un incremento che riguarda quasi tutte le Regioni. A livello provinciale la più colpita è quella di Trieste, la sola al momento che supera la soglia dei 150 casi ogni 100 mila abitanti: sono 376 ogni 100 mila. Anche in Veneto la situazione appare critica, con tutte le province che registrano un'incidenza pari o superiore ai 50 casi ogni 100 mila abitanti.

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La pressione sugli ospedali

Per quanto riguarda la situazione negli ospedali Renata Gili, responsabile di ricerca sui servizi sanitari, sottolinea come si stia registrando un incremento dei posti letto occupati da pazienti Covid rispetto alla settimana precedentemente presa in esame del 14,9% e del 12,9% rispettivamente in area medica e nelle terapie intensive. Tuttavia, a livello nazionale il tasso di occupazione dei posti letto nelle strutture ospedaliere da parte di pazienti Covid rimane piuttosto basso e nessuna Regione supera le soglie critiche del 15% per l'area medica e del 10% per l'area critica,

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Marco Mosti, direttore operativo alla fondazione, spiega che si registra comunque un lieve aumento degli ingressi giornalieri in terapia intensiva.

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L'andamento della campagna vaccinale

Per quanto riguarda la campagna vaccinale, al 3 novembre risultano consegnate 99.784.168 dosi di vaccino anti Covid. In assenza di nuove forniture per la terza settimana consecutiva, si legge nel monitoraggio, si riducono le scorte di vaccino a mRna, che si attestano a quota 9,9 milioni. "La necessità di accelerare la somministrazione delle terze dosi e la progressiva estensione della platea dei candidati alla dose booster richiedono un numero consistente di dosi. Per questo è fondamentale conoscere il piano delle forniture per i prossimi mesi, di cui al momento non esistono dati ufficiali", precisa Mosti.

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Per quanto riguarda invece le somministrazioni, sempre al 3 novembre il 78,7% della popolazione risulta aver ricevuto almeno una dose di vaccino, mentre il 75,7% ha completato il ciclo vaccinale. Nell'ultima settimana, però, è calato del 5,1% il numero delle somministrazioni.

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I nuovi vaccinati nelle ultime due settimane sono crollati. E, con l'inverno alle porte, preoccupano soprattutto gli oltre 2,7 milioni di over 50 ad elevato rischio di malattia grave e ospedalizzazione. Così come gli oltre 1,3 milioni di ragazzi tra i 12 e i 19 anni che potrebbero mettere a repentaglio la sicurezza nelle scuole.

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La copertura vaccinale cambia molto a seconda della fascia di età. Ma in generale, rispetto alle settimane precedenti, gli incrementi nella copertura sono sempre più modesti. Specialmente nella fascia tra i 50 e i 59 anni è praticamente uno stallo.

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L'efficacia del vaccino e le terze dosi

Per quanto riguarda l'efficacia del vaccino negli over 60, la categoria più a rischio, anche se si conferma molto elevata per quanto riguarda la malattia grave, è comunque in progressiva diminuzione.

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"Indipendentemente dal livello degli anticorpi circolanti questi dati confermano le indicazioni alla dose booster alle categorie a rischio identificate dal ministero della Salute e la necessità di accelerarne la somministrazione", commenta Cartabellotta.

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Al 3 novembre, indica il monitoraggio, sono state somministrate 1.691.819 terze dosi di cui 277.975 dosi aggiuntive e 1.413.844 dosi booster, con una media giornaliera di 39 mila somministrazioni: la copertura vaccinale per quanto riguarda queste dosi aggiuntive o booster è comunque molto varia a seconda della Regione presa in esame.

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Analizzando i numeri della platea vaccinabile con dose booster, al momento restano da somministrare 3,71 milioni di fiale. A cui andranno progressivamente ad aggiungersi quelle destinate agli over 60 che hanno completato il ciclo vaccinale tra maggio e giugno: entro fine anno si calcolano 7,4 milioni di candidati alla terza dose per circa 800 mila somministrazioni settimanali. A cui vanno sommati circa 748 mila under 60 che sono stati vaccinati con Johnson & Johnson entro la fine di giugno. In totale 12 milioni di persone da coprire con la dose richiamo. "Anche se questi numeri potrebbero essere leggermente sovrastimati in quanto includono anche i vaccinati che nel frattempo hanno contratto l’infezione o sono deceduti, è indispensabile accelerare la somministrazione delle terze dosi, che implica una grande sforzo organizzativo. Infatti, per mantenere questo ritmo, con la chiusura di numerosi grandi hub vaccinali, accanto alla prenotazione volontaria, è fondamentale implementare strategie di chiamata attiva con il coinvolgimento di medici di famiglia e farmacie", conclude Cartabellotta.

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