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Gianni Lettieri, candidato sindaco di Napoli, contro gli intellettuali: “Sono la vera iattura della città”

Il freno dello sviluppo di Napoli sono gli intellettuali dell’assise di Palazzo Marigliano, questo il giudizio del candidato sindaco Gianni Lettieri alle elezioni comunali 2011. Non la disoccupazione, né la criminalità, sono le principali piaghe del capoluogo partenopeo, ma i liberi pensatori.
A cura di Alessio Viscardi
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Finalmente è stato individuato il problema centrale di Napoli: gli intellettuali. Questa calsse sociale si muove nei salotti ricchi del Vomero, scende in centro in luoghi come biblioteche e musei per partecipare a eventi finanziati dal Comune o dalla Regione Campania e si ingrassa sulle spalle di una politica sempre in cerca di consenso. O, almeno, è questo lo stereotipo che da più di sessantanni va replicandosi all'ombra di Palazzo Marigliano. Sarà per questo che il candidato sindaco Gianni Lettieri, a meno di una settimana dalle elezioni comunali di Napoli 2011 che rischia di vincere al primo turno, lancia il suo anatema contro la casta degli intellettuali partenopei: “sono iattura per Napoli e ostacolo per il cambiamento” – lo riporta Il Velino. Sarà per questo che ben 50 intellettuali di centrosinistra, nelle settimane scorse, hanno firmato una lettera in sostegno di Gianni Lettieri?

Alla sede dell'Unione Industriali di Gianni Lettieri è presidente, in quel di Palazzo Partanna, l'uomo di Nicola Cosentino al Comune di Napoli si scaglia contro gli intellettuali, in particolare contro l'Assise di Palazzo Marigliano – sede storica del gruppo che si raccoglie attorno a Gerardo Marotta e di numerose attività ambientaliste campane, come il Co.Re.Ri. Da Palazzo Marigliano sono sempre arrivate suggestioni che hanno indirizzato l'alto pensiero napoletano. Sarà per questo che nella black-list di Gianni Lettieri ci sono questi studiosi. Non era forse Goebbels che andava affermando: “Quando sento la parola cultura, metto mano alla pistola” ?

Gianni Lettieri è meno drastico, invece di fucilazioni di massa preferisce screditare il “pensatoio” di Napoli. L'intellighenzia partenopea sarebbe il vero freno allo sviluppo di Napoli: non la disoccupazione, né la mancanza di industrie, né la carenza di strutture per favorire la ricerca intellettuale e nemmeno il degrado sociale, la corruzione e la criminalità. Il vero freno alla piena realizzazione di Napoli è Gerardo Marotta e il suo stuolo di studiosi. Con argomenti simili, Gianni Lettieri avrà il suo plebiscito alle elezioni 2011.

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