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Gianni Cuperlo si candida ufficialmente alla segreteria del Partito Democratico

Il Partito Democratico ha un altro candidato alla segreteria: Gianni Cuperlo ha sciolto la riserva e annunciato che correrà contro Bonaccini, De Micheli e Schlein.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Gianni Cuperlo è ufficialmente il quarto candidato alla segreteria del Partito Democratico. Dopo giorni di incontri e riflessioni il deputato dem ed ex presidente del partito ha sciolto le riserve con un annuncio uscito prima su Repubblica – sotto forma di intervista – e poi su diversi giornali italiani: "Con umiltà ci sarò perché in discussione questa volta è l'esistenza del Pd – ha annunciato Cuperlo – Non pesano solo la sconfitta e i sondaggi, ma il non aver mai voluto discutere la perdita dei sei milioni di voti dal 2008 a oggi. Vorrei aiutare a farlo nella chiarezza delle idee, fuori da trasformismi che hanno impoverito l'anima della sinistra".

"Avrei voluto un congresso che non partisse dai nomi. In questi anni abbiamo cambiato nove segretari e vissuto tre scissioni, forse dovremmo riflettere sul perché – ha continuato Cuperlo – Stimo Stefano, Elly, Paola, solo penso che senza un confronto plurale e sincero i guasti di ora potrebbero riprodursi dopo". Il deputato dem, infatti, sfiderà il governatore dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini, la sua ex vice – oggi deputata e sua stessa collega a Montecitorio – Elly Schlein e Paola De Micheli, con cui ha avuto contatti nei giorni scorsi. Ieri, tra l'altro, c'è stato il primo confronto a tre.

"Ci ho riflettuto, so benissimo che ci sono due candidature favorite – ha detto Cuperlo all'Huffington, parlando chiaramente di Bonaccini e Schlein, intorno ai quali si sta polarizzando ormai da settimane il dibattito interno ai dem e al centrosinistra in generale – ma è un congresso talmente importante che nella prima fase, quella dove a votare saranno gli iscritti, chi ha delle idee sul dopo credo abbia persino il dovere di esporle e discuterle". Con la discesa in campo di Cuperlo i candidati, perciò, diventano quattro. Della fase costituente che doveva far rinascere il partito, però, si vede ancora ben poco.

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