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Guerra in Ucraina

George Soros scrive lettera a Draghi: “Europa più forte di Putin sul gas, imporre tassa su import”

Il finanziere ungherese George Soros ha annunciato dal Forum si Davos di aver scritto una lettera a Draghi: “Penso che Putin sia stato intelligente a ricattare l’Europa con il taglio del gas, ma l’Europa ha in realtà una posizione di maggiore forza”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Nell'incontro con i giornalisti a margine del World Economic Forum il finanziere e filantropo George Soros ha comunicato di aver scritto una lettera al presidente del Consiglio italiano Mario Draghi, in cui sottolinea che l'Ue, in quanto proprietaria dei gasdotti, ha in realtà una posizione di forza maggiore rispetto alla Russia.

Soros ha fatto apertamente un endorsement, dicendo che Draghi è il leader europeo più capace di portare avanti il progetto per un'Europa federale. A partire dalla prova di forza sul gas, dove l'Europa, non la Russia, ha secondo l'investitore ungherese, il coltello dalla parte del manico. "Gli ho scritto ieri una lettera in cui dico che l'Europa, che detiene i gasdotti, ha in realtà una posizione di forza maggiore rispetto alla Russia", ha detto. Soros ha scritto proprio a Draghi, considerandolo la figura giusta "in grado di far avanzare" le posizioni europee, e che ha "l'iniziativa, l'immaginazione, l'alta reputazione" necessarie per il braccio di ferro con Mosca e per per far avanzare un progetto federalista in Europa. "Non è l'unico leader, e in questo momento i politici europei sono in una fase creativa". Quello che serve "è un passo avanti verso un'Europa parzialmente federata, sarebbe un vantaggio enorme".

"Putin – si legge nella missiva – sta chiaramente ricattando l'Europa minacciando di trattenere il gas, che ha messo a riserva piuttosto che alimentare le forniture all'Europa". I prezzi sono così saliti, facendo guadagnare la Russia, ma "la posizione negoziale di Putin non è forte come sembra e come Putin finge che sia: si stima che per luglio i depositi russi saranno al massimo, e l'Europa è il solo mercato di sbocco russo", con il rischio che la Russia debba chiudere in Siberia circa 12.000 punti d'estrazione difficili da riaprire perché obsoleti.

L'Ue ha dunque una carta da giocare: "L'Europa si trova quindi in una posizione di vantaggio e dovrebbe imporre una tassa pesante sulle importazioni di gas in modo tale che il prezzo finale che paga il consumatore non vada giù e con quel denaro che guadagna l'Ue può aiutare i poveri e investire in energia pulita". 

In questo modo "la Russia non recupererà mai le vendite che ha perso" e l'Ue avrà dato un forte segnale di unità e assestato un colpo al "dittatore" di Mosca.

Secondo Soros: "è urgente che si prepari a usare il suo potere negoziale" e deve anticipare al massimo le mosse per rendersi indipendente dalla Russia, prima della prossima stagione fredda, impedendo a Putin di chiudere i rubinetti finché tale contromisura può fare ancora male.

"L'Europa sembra finalmente andare nella giusta direzione" con un'integrazione più forte fra i Paesi di fronte all'aggressione russa contro l'Ucraina e ora nell'Occidente "dobbiamo mobilitare tutte le nostre risorse per porre fine alla guerra, occorre sconfiggere Putin il prima possibile", ha detto ancora, citando i piani federalisti di Enrico Letta, l'appoggio fornito da Mario Draghi "più coraggioso di Scholz sul gas russo" rispetto ai partner tedeschi, l'apertura all'allargamento ai Paesi balcanici e alla Moldavia del presidente Macron. Soros ha criticato anche Xi Jinping, accostandolo alla figura di Putin: i "due dittatori" sono "legati in un'alleanza ‘senza limiti' e governano con l'intimidazione, sono destinati a fare errori enormi" come la politica zero Covid di Pechino e l'invasione dell'Ucraina.

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