Geo Barents salva 87 migranti, naufraghi si buttano in acqua per scappare dai libici
Ancora un tentativo di respingimento illegale nel Mediterraneo centrale. Lo denuncia Msf, che ha portato oggi a termine un altro soccorso in acque internazionali.
Si tratta di 87 migranti, che viaggiavano su"un gommone sovraffollato e non idoneo alla navigazione", salvati dalla nave Geo Barents di Medici senza frontiere. Come ha denunciato la ong sui social, il salvataggio è stato messo a rischio dall'intervento delle autorità libiche. "Questa mattina, mentre le squadre di Medici senza frontiere stavano effettuando il salvataggio di un gommone in pericolo – racconta la ong – un pattugliatore libico si è avvicinato, mettendo in pericolo la sicurezza di tutti".
Quando sono arrivati i libici, un'imbarcazione della Stability Support Apparatus della Libia, molti dei migranti a bordo "si sono gettati in acqua. Successivamente hanno detto alle nostre squadre che preferivano morire in mare piuttosto che essere riportati nel luogo da cui stavano fuggendo". L'equipaggio della ong è riuscito a recuperare tutti, con il supporto aereo di Sea Watch, e ora le 87 persone, tra cui molti bambini e neonati, sono al sicuro sulla Geo Barents. "Condanniamo fermamente questo comportamento sconsiderato che ha messo in pericolo la vita delle persone soccorse".
Life Support con 74 migranti verso Civitavecchia
All'alba la Life Support, la nave di ricerca e soccorso di Emergency, ha portato a termine un'operazione di soccorso di 74 persone a bordo di due imbarcazioni in difficoltà in acque internazionali nella zona Sar maltese. A bordo del primo natante si trovavano 41 persone, 33 erano sul secondo. L'avvistamento delle due imbarcazioni è avvenuto durante le prime ore del mattino, verso le ore 5.00 dal ponte di comando, tramite radar.
Il salvataggio, iniziato alle 5.30, si è concluso con il trasferimento in sicurezza dei 74 naufraghi a bordo della Life Support alle 6.20 circa. "Stamattina tramite la scansione radar abbiamo individuato due barche più o meno a due miglia dalla nostra posizione – racconta Domenico Pugliese, comandante della Life Support -. Ci siamo avvicinati, abbiamo visto che erano due barche in difficoltà affollate, abbiamo messo i gommoni in acqua e recuperato 74 persone, tra le quali cinque donne e cinque minori non accompagnati" e un uomo senza gamba a causa di un bombardamento avvenuto nel 2014 in Siria. I naufraghi provengono da Sudan, Siria, Egitto, Iraq, Pakistan e Bangladesh. Alla nave umanitaria è stato assegnato il porto di Civitavecchia come porto di sbarco. L'arrivo è previsto venerdì 12 luglio alle ore 22.00 circa.