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Gentiloni: “La scadenza è la fine della legislatura, avanti finché avremo la maggioranza”

Ospite a Domenica In, il presidete del Consiglio ha parlato del suo esecutivo. Sul caso Consip e sul ministro Lotti ha dichiarato che “vale la presunzione di innocenza”
A cura di C. T.
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Gentiloni protezione civile

"La scadenza è la fine della legislatura, poi i governi possono finire prima se non hanno la maggioranza in Parlamento. Noi dobbiamo lavorare tenendo a mente le nostre responsabilità. ". A parlare è il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, intervistato da Pippo Baudo a Domenica In, riconrdando che ci sono "molte cose da completare che ha fatto il governo Renzi e delle cose nuove e importanti". Il premir ha poi aggiunto: "Se dovessi scegliere un aggettivo vorrei che fosse un governo rassicurante perché gli italiani ne hanno bisogno". Fare politica "è un bel lavoro, non solo impegnativo", ha spiegato Gentiloni che di solito arriva "a Palazzo Chigi verso le 7,30" e va via "dopo le 21, a volte torno a casa anche a mezzanotte se ci sono impegni".

I governi "non fanno miracoli. Credo che li facciano i cittadini e non i governi. Non nascondiamo i guai che abbiamo ma se riusciamo con realismo a restituire più sicurezza e fiducia" ai cittadini "abbiamo fatto" il nostro dovere", ha aggiunto il premier, spiegando che "le cicatrici della crisi si fanno sentire ancora e che ci sia una crisi di fiducia è abbastanza comprensibile, ma le cose fatte in questi anni ci hanno rimesso in carreggiata e penso che le cose possono migliorare non solo nei grandi numeri astratti ma anche nelle nostre buste paga. Ci vuole l'ottimismo di un grande Paese".

Per quanto riguarda il lavoro, sono state fatte "molte cose sul piano delle regole riguardo al lavoro. Si sono creati 700mila posti di lavori senza clamore, ma la disoccupazione giovanile è ancora molto alta. Manca la capacità di far crescere la nostra economia". "Un'impresa – ha osservato – assume dei giovani se ha più semplicità e più garanzia" ma anche se ha la possibilità di investire e di produrre: "Il nostro obiettivo nel Def è quello di abbassare ulteriormente le tasse sul lavoro. Dobbiamo rendere gli investimenti più vantaggiosi" e "dare un'altra spinta sulle tasse del lavoro".

Sulla crescita il premier ha dichiarato: "Mi darebbero premio Nobel se uno avesse una ricetta semplice" per far crescere il Sud, "i giovani ed il lavoro sono due cose che vanno insieme e a questo ci aggiungiamo il Mezzogiorno. Quello che manca è la capacità di far crescere ad un ritmo diverso la nostra economia. Negli ultimi 3 anni abbiamo fatto tanti patti con le città del mezzogiorno". "In parte è inevitabile" la paura del futuro, "siamo passati per la peggiore crisi dopo il dopoguerra. Ci stiamo riprendendo se guardiamo ai grandi numeri, anche se non arrivano immediatamente nelle nostre tasche", ha proseguito Gentiloni, che pensa che "ci sia ancora bisogno di iniziative speciali per il Sud, la crescita italiana può migliorare se si alza la crescita al Sud".

"Anche per togliere un'idea di provvisorietà, vorrei che il governo si desse una agenda di riforme", ha detto il premier. "Noi – ha spiegato – siamo partiti col fiatone, abbiamo fatto un un governo in 48 ore. Abbiamo affrontato diverse emergenze, ora il governo deve darsi un passo di riforme più strutturale. Penso a lavoro, Mezzogiorno, riforme come quella del processo penale, la legge sulla concorrenza e poi la legge sulla povertà per la protezione delle famiglie in difficoltà a cui dobbiamo dare un ombrello di protezione sociale".

Per quanto riguarda l'Europa, Gentiloni ha detto che "siamo abituati a parlare non benissimo della Germania. Ma sul tema dell'immigrazione la Germania ha fatto moltissimo. Quando c'è stata l'ondata dalla Siria, hanno accolto 800mila persone, quattro o cinque volte i numeri che noi abbiamo. Altri non fanno la propria parte. Io non riesco ad accettare che l'Europa sia rigidissima sugli zero virgola dei bilanci. Se vuoi essere così severo sui bilanci devi far rispettare le decisioni europee anche sulle altre cose. Noi italiani la nostra parte la facciamo, ora altri si prendano la propria parte di responsabilità"

"Senza Europa – ha aggiunto – non andiamo lontani, diventiamo delle piccole patrie in lotta tra loro. Secondo me siamo ancora in tempo per riprendere l'idea originale di Unione europea. Io l'Europa me la terrei stretta. Ci ha dato il più lungo periodo di pace che si ricordi. E la libertà e la democrazia. In Europa c'erano i fascismi. Grecia, Portogallo, Spagna, erano delle dittature, come nell'Est europeo, e l'Ue è stata il meccanismo attraverso cui hanno riscoperto la democrazia". Poi la questione immigrazione: "Lo sforzo che abbiamo fatto è quello di rendere un pò più fluida la collaborazione tra le autorità centrali e gli enti locali perché noi ci dobbiamo rendere conto di una realtà: non lo cancelli con un improvviso colpo di bacchetta magica il flusso migratorio, lo puoi gestire e ridurre i numeri e l'illegalità quindi ma difficilmente si fa scomparire. Quindi si devono ridurre i numeri". L'accordo fatto con la Libia, ha spiegato Gentiloni, "ci consente di lavorare insieme, tra qualche settimane gli daremo le motovedette per la guardia costiera e certamente se loro lavorano contro i trafficanti di esseri umani facciamo un passo avanti straordinario. Stiamo lavorando anche con il Niger dove transita il 90% dei migranti che poi vanno in Libia. Tra 15 giorni vedrò il presidente nigeriano, abbiamo fatto un accordo insieme per trattenere i migranti in questo Paese. Nessuno si illuda che si possa fare dall'oggi al domani, ma una cosa graduale e nel corso del percorso graduale elaboriamo nelle città e nei comuni un piano per dare accoglienza dignitosa e far lavorare queste persone in modo che il loro lavoro sia utile alla comunità Se non lavorano i rischi di radicalizzazione si moltiplicano".

Sulla politica interna, Gentiloni ha detto di volere "un Parlamento in cui si collabori maggiormente, che mantenendo le differenze lavori nell'interesse del Paese. Il Parlamento non è un palcoscenico per risse politiche. Un po' meno scontri verbali e litigi e un pò più di produzione di leggi e di decisioni sarebbe molto apprezzato da parte dei cittadini". Il governo, ha aggiunto, s"i prende le sue responsabilità, non cerca popolarità, l'obiettivo è quello di cercare di risolvere i problemi dell'Italia. Il Parlamento deve fare un passo in avanti se possibile nell'affrontare dei problemi insieme. Su alcune cose, penso alla salvaguardia del risparmio, all'immigrazione, potrebbe lavorare insieme".

Infine, il caso Consip: "L'avvio di indagini è di dicembre, la vicenda" del ministro Lotti "non è cambiata da allora. La mia fiducia nei suoi confronti resta immutata e mi auguro lo sia anche quella del Parlamento: non possiamo arrenderci all'idea che un avviso di garanzia rompa una regola fondamentale che è presunzione di non colpevolezza. Vedo moltissime indiscrezioni circolare, ma la notizie che lo riguardano sono di due mesi e mezzo fa, non si capisce perché oggi si chieda la sfiducia". Gentiloni ha poi chiesto che "si faccia chiarezza, perché la Consip serve al Paese per ridurre la spesa, concentrando gli appalti ed evitando che ogni singola amministrazione pubblica si faccia i suoi. Ci ha consentito di risparmiare molti soldi. Se in questa roba si inseriscono elementi di corruzione è molto grave e mi auguro che questo la magistratura ce lo dica il prima possibile".

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