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Gentiloni avverte il governo Meloni: “Il Pnrr non si può cambiare all’ingrosso”

Il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, ha presentato le previsioni economiche per l’Ue nel 2023. Nel suo intervento ha anche parlato del Pnrr italiano, chiarendo che le proposte di modifica del governo Meloni dovranno essere “motivate e mirate”.
A cura di Luca Pons
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Il governo italiano, come tutti gli altri nell'Unione europea, può chiedere di modificare il proprio Pnrr. Ma "non ci può essere una modifica all'ingrosso: devono essere motivate e mirate, intervento per intervento, spiegando perché le condizioni oggettive sono cambiate e richiedono un intervento". Lo ha detto il commissario europeo all'Economia, Paolo Gentiloni, che oggi ha presentato i dati sull'andamento economico dell'Unione europea.

Perché il governo Meloni vuole cambiare il Pnrr

Il governo di Giorgia Meloni ha già chiarito più volte che, per molti degli investimenti che intende portare avanti, vorrebbe utilizzare i miliardi di euro europei stanziati per il Pnrr. Il problema è che il Piano nazionale di ripresa e resilienza è stato concordato con la Commissione europea: i soldi – 192 miliardi di euro, di cui 69 a fondo perduto – sono legati a precisi obiettivi da raggiungere con delle tempistiche prestabilite.

Se non completasse gli obiettivi in tempo, l'Italia non riceverebbe tutti i fondi previsti. Alcuni di questi paletti sono molto ambiziosi, tanto che in passato il ministro Matteo Salvini ha detto esplicitamente che l'Italia non riuscirà a rispettarli. Perciò, il governo italiani ha chiesto più volte una maggiore "flessibilità" da parte delle istituzioni europee.

Il Pnrr è il risultato di trattative che sono iniziate prima dell'invasione russa in Ucraina, che ha contribuito a un aumento fortissimo dei prezzi dell'energia e dell'inflazione nell'ultimo anno. Anche per questo, è previsto che i Paesi dell'Ue possano presentare entro il 31 aprile delle proposte di modifica dei propri piani nazionali.

In questo modo, il governo Meloni conta di poter cambiare obiettivi e utilizzare i fondi europei per altri scopi, più vicini al suo programma elettorale. Per questo, le parole del commissario Gentiloni suonano come un avvertimento: si possono fare modifiche, sì, ma "mirate e motivate", "progetto per progetto".

Ue e Italia, niente recessione nel 2023

Nell'incontro di oggi, Gentiloni ha dato anche un quadro dell'economia dell'Unione europea. Rispetto alle previsioni più pessimistiche di qualche mese fa, la situazione è migliorata: "La buona notizia è che l'economia dell'Ue è entrata in quest'anno con un passo migliore rispetto a quanto atteso e sembra in grado di scampare alla recessione", ha detto il commissario.

In Italia la crescita economica è rallentata a fine 2022, ma "è attesa una ripresa graduale quest'anno che permetterà di evitare una recessione tecnica", ha previsto Gentiloni. Nel 2023, il Pil italiano "ha una crescita attesa dell'1%", grazie anche "ai progetti pubblici d'investimento, tra cui quelli del Pnrr".

Il prezzo del gas è tornato ai livelli pre-guerra in Ucraina

Anche il prezzo del gas, arrivato a livelli altissimi nel corso del 2022, sta ritornando "ai livelli precedenti la guerra, favorito dal calo del consumo", cioè dal fatto che i Paesi europei hanno utilizzato meno gas rispetto agli scorsi anni, "e dalla continua diversificazione delle fonti", ovvero dagli accordi commerciali che hanno portato a importare gas da altri Paesi rispetto alla Russia. A fine gennaio, il prezzo sul mercato del gas era "a 55 euro per megawatt ora", un dato "inferiore a quello autunnale, anche se resta tre volte superiore rispetto al 2019".

Sul caso Berlusconi-Zelensky: "Governo italiano finora coerente nel sostegno a Kiev"

Il commissario Gentiloni ha risposto anche a una domanda sul caso sollevato ieri da Silvio Berlusconi. Il leader di Forza Italia ieri, andando a votare nelle elezioni regionali in Lombardia, ha dichiarato che lui da presidente del Consiglio non avrebbe parlato con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky: "Io a parlare con Zelensky se fossi stato il presidente del Consiglio non ci sarei mai andato perché stiamo assistendo alla devastazione del suo Paese e alla strage dei suoi soldati e dei suoi civili – ha detto Berlusconi – Bastava che cessasse di attaccare le due repubbliche autonome del Donbass e questo non sarebbe accaduto, quindi giudico, molto, molto negativamente il comportamento di questo signore".

Gentiloni non si è sbilanciato: "Le dinamiche politiche interne io non le commento e non le posso commentare", ha detto. Però, ha aggiunto, "dobbiamo guardare agli atti, alle decisioni del governo italiano, che fin qui sono state, credo, molto coerenti e positive a sostegno della posizione comune europea sull'Ucraina".

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