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Gentiloni annuncia: “Militari italiani in Niger contro i trafficanti di schiavi”

Il Presidente del Consiglio chiederà al Parlamento di autorizzare l’invio di militari in Niger, contemporaneamente alla riduzione dell’impegno in Iraq.
A cura di Redazione
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Nella giornata di oggi, il Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, ha visitato l'equipaggio della Nave Etna, che opera nell'ambito di Eunavfor Med Operazione Sophia, attiva nel canale di Sicilia. Nel corso del suo intervento, Gentiloni ha annunciato l'intenzione di chiedere al Parlamento di autorizzare l'invio di un contingente militare italiano in Niger, in modo da contrastare il traffico di esseri umani. "Dobbiamo continuare a lavorare concentrando l'attenzione e le energie sul mix della minaccia del traffico di esseri umani e il terrorismo nel Sahel", ha spiegato Gentiloni, ricordando che l'impegno italiano è sempre volto a tutelare "il nostro interesse nazionale, sempre in amicizia con gli altri paesi". Dunque, "il compito dei nostri militari non sarà quello di trovarsi un nemico, ma di contribuire a costruire dialogo, amicizia e pace nel Mediterraneo e nel mondo".

I militari, nel caso in cui arrivasse il via libera del Parlamento, saranno impiegati sulle rotte utilizzate dai trafficanti di uomini, che portano decine di migliaia di migranti l'anno sulle coste di Libia e Tunisia, per poi provare a imbarcarle sui gommoni verso l'Italia. Contemporaneamente, ha spiegato Gentiloni, si procederà a una lenta dismissione dell'impegno in Iraq, considerando che "il 2017 è stato l'anno della sconfitta militare del Daesh che non controlla più un territorio come Stato". Risultato sul quale ha influito anche l'impegno italiano, nella sua lettura: "Abbiamo svolto un ruolo fondamentale nella battaglia contro il terrorismo, lo abbiamo fatto per solidarietà internazionale". Dunque, una parte dei militari che sarà ritirata dall'Iraq verrà dislocata in Niger, per lavorare, di concerto con le autorità locali, contro il "mix della minaccia del traffico di esseri umani e il terrorismo nel Sahel".

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