video suggerito
video suggerito
Guerra in Ucraina

Quanto durerà la guerra in Ucraina, generale Angioni: “Non si può pretendere che Putin si ritiri ora”

In un’intervista a Fanpage.it il generale Franco Angioni dice che il conflitto armato in Ucraina durerà ancora qualche mese: “Non si può pretendere che Putin si ritiri immediatamente”.
A cura di Annalisa Cangemi
894 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Saltato l'accordo sulla ‘tregua', che avrebbe in teoria dovuto assicurare i corridoi umanitari per permettere a donne e bambini di lasciare le zone più calde del conflitto, in vista del terzo round di negoziati – previsto per domani – è ripresa una durissima offensiva da parte di Mosca. Dopo l'attacco alla centrale di Zaporizhzhia, i russi hanno puntato un altro impianto nucleare del Paese. Abbiamo chiesto al generale Franco Angioni, già comandante delle truppe terrestri Nato nel Sud Europa e del contingente italiano in Libano tra il 1982 e il 1984, quanto si protrarrà la guerra e quali potrebbero essere gli sviluppi.

Generale Angioni, gli ucraini non si fidavano del patto tra Kiev e Mosca sui corridoi umanitari. Si aspettava che Putin violasse l'accordo?

Ma certamente, sono le promesse che si fanno in guerra, tra nemici. Avevano e hanno ragione gli ucraini a non fidarsi. Solo chi non conosce a fondo la situazione poteva pensare che sarebbe andata diversamente.

Quando si concedono dei corridoi umanitari vuol dire che si vuole sferrare un attacco ancora più distruttivo?

Quando chi attacca decide di sospendere i bombardamenti normalmente non è per motivi umanitari, ma lo fa perché ha bisogno di rifocillarsi, di rimettersi in sesto, ha bisogno di sfruttare la sorpresa. Putin aveva probabilmente bisogno di una pausa per riordinare i provvedimenti presi, e per riorganizzare uno strumento che naturalmente procedendo si logora.

Putin secondo lei ha cambiato i suoi obiettivi iniziali?

No, assolutamente. La sua sicumera dimostra anzi che lui ritiene di essere non solo nel giusto, ma anche di dover portare a termine il piano. L'Ucraina deve essere punita perché si è troppo occidentalizzata. Ed è vero, l'Ucraina è la nazione, tra tutte quelle che sono agganciate alla Russia, che si è europeizzata di più, con la piena approvazione dei cittadini dell'Ue. È quella che più è penetrata all'interno della cultura europea. Non a caso in Italia vivono e lavorano 236mila ucraini, che da noi hanno sempre trovato un'accoglienza amichevole, anche perché il nostro Paese ha tratto beneficio dal loro arrivo.

Mosca potrebbe accontentarsi di cacciare Zelensky?

Putin vuole garantirsi i suoi confini, non solo quelli in corrispondenza dell'Ucraina, ma anche quelli rivolti verso gli altri Stati.

È plausibile un'invasione di Putin nelle Repubbliche baltiche?

Sì, se diventassero troppo ‘sviluppate', sulla falsariga del modello ucraino, potrebbe farlo. Putin vuole sostanzialmente che la cornice di sicurezza che circonda la Russia sia solida, affinché lui possa governare senza intralci.

Con le armi che l'Occidente sta fornendo al popolo ucraino quanto potrebbe andare avanti la resistenza, senza l'intervento della Nato?

La Nato non è intervenuta e non può intervenire. L'Ucraina del resto non diventerà presto un Paese europeo, perché non è in grado di entrare nell'Ue nel breve periodo. L'aiuto che i Paesi occidentali stanno fornendo è soprattutto a carattere umanitario, più che in termini di armamenti.

Putin si aspettava questa resistenza da parte del popolo ucraino?

Il presidente russo pensava di poter concludere in pochi giorni le operazioni militari, pensava che avrebbe condotto una guerra lampo. L'abitudine a comandare dei despoti è tale per cui non ci sono esitazioni o valutazioni delle convenienze e delle opportunità.

A questo punto il sostegno dei suoi oligarchi potrebbe venire meno, grazie alle sanzioni economiche?

No questo non credo avverrà. Putin si convincerà a smettere solo quanto i Paesi dell'Alleanza Atlantica assumeranno atteggiamenti non solo di tolleranza, ma di autodifesa. Il presidente russo esercita la sua arroganza nella consapevolezza che può avere spazio senza incorrere in grosse repressioni. Se supererà un certo limite comunque tutti i Paesi della Nato dovranno prendere provvedimenti, perché un'azione di guerra nei confronti di uno dei Paesi dell'Alleanza coinvolge tutta l'Alleanza. E il pericolo c'è, non è un'ipotesi da scartare. Ma per il momento i Paesi Nato, che sono contrari alla guerra, continuano a operare a sostegno dell'Ucraina, ma non vogliono andare oltre, non ci possono essere per ora atteggiamenti di offesa diretta nei confronti della Russia. E questo Putin lo sa benissimo: la Nato non vuole provocare nessuna azione di carattere criminale.

Generale, quanto pensa che durerà questa guerra?

Non si può pretendere che Putin si ritiri immediatamente dall'Ucraina, questo non è possibile per il momento. Il conflitto armato potrebbe durare ancora qualche mese. La situazione, se non degenera, poi si stabilizza. E con il tempo l'Ucraina potrebbe riacquistare parte della propria sovranità.

Ci troviamo alle soglie di una ‘nuova Guerra Fredda'?

Assolutamente sì, e non perché sia cambiata la Nato, è Putin a essere cambiato. Il presidente russo vuole il dominio su alcuni Paesi che considera parte del suo entourage, e in quanto tali devono essere sotto la sfera d'influenza di quello che era l'Unione Sovietica. Considera l'Ucraina un satellite non obbediente, per questo ha voluto dare una lezione a Kiev. Siamo entrati nell'era Putin.

894 CONDIVISIONI
4481 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views