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Gasparri: “Se Berlusconi sarà interdetto, pronti a dimetterci in massa”

“Qualora ci fosse un epilogo negativo e, per noi di inaccettabile valore politico, avremmo tutto il diritto di assumere iniziative come, in ipotesi, le dimissioni di tutti i parlamentari Pdl”, così Gasparri alza il tiro nel giorno del pronunciamento della Consulta sul legittimo impedimento per Berlusconi.
A cura di Redazione
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Nel giorno in cui si attende la decisione della Corte Costituzionale sul legittimo impedimento per Silvio Berlusconi nel processo Mediaset diritti tv, Maurizio Gasparri commenta le eventuali reazioni del Popolo della Libertà nell'eventualità che l'intero procedimento giudiziario (nel quale Berlusconi è stato già condannato in appello) si concluda con l'interdizione dai pubblici uffici del Cavaliere. Parlando ai microfoni della trasmissione ‘Citofonare Adinolfi' in onda su Radio Ies, l'ex capogruppo pidiellino al Senato della Repubblica avverte: "Qualora ci fosse un epilogo negativo e, per noi di inaccettabile valore politico, avremmo tutto il diritto di assumere iniziative come, in ipotesi, le dimissioni di tutti i parlamentari del Popolo della Libertà". Una protesta che non avrebbe precedenti nella storia repubblicana e che secondo Gasparri si renderebbe necessaria se non prevalesse il buonsenso: "Mi auguro che si prenda atto della verità: il legittimo impedimento c'era. È un periodo che vede vari pronunciamenti in attesa e se ci fosse uno nei confronti di Berlusconi è impensabile che il Popolo della Libertà possa assistere inerte al tentativo di una sua espulsione dalla vita democratica del Paese. Se non c'è praticabilità e la squadra esce dal campo, gli arbitri e i giudici devono considerare se la partita può andare avanti o meno".

Sulla sentenza odierna però Gasparri si mostra fin troppo prudente: "Sulla Corte Costituzionale incrocio le dita perché se vedessi i numeri, le appartenenze e gli orientamenti dovrei essere pessimista". Ma è chiaro che la tensione è per l'imminente decisione della Cassazione che potrebbe confermare anche la pesante condanna per Berlusconi nell'ambito della vicenda Mediaset – diritti tv. E il 24 giugno arriverà anche il pronunciamento dei giudici di Milano nel caso Ruby.

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