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Gasparri non ha comunicato suo ruolo nella società Cyberealm, a rischio il seggio: denuncia di Report

Guai in vista per Forza Italia e per il senatore Maurizio Gasparri. Secondo la trasmissione Report, il neoeletto capogruppo degli azzurri a Palazzo Madama rischierebbe ora il posto in Parlamento, per via del suo ruolo all’interno della società Cyberealm, incarico che avrebbe dovuto dichiarare prima di essere eletto.
A cura di Annalisa Cangemi
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Guai in vista per Forza Italia e per il governo Meloni. Secondo le anticipazioni di Report, la puntata di domenica sarà dedicata al senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, recentemente nominato capogruppo degli azzurri a Palazzo Madama dopo uno scambio di poltrona con Licia Ronzulli (che ha quindi assunto la carica di vicepresidente del Senato).

A quanto risulta dalle anticipazioni del servizio, Gasparri è il presidente di un'impresa milanese specializzata in sicurezza informatica, la Cyberealm. Ma secondo la legge il senatore avrebbe dovuto dichiarare questa circostanza agli uffici di Palazzo Madama prima di essere eletto, per questioni di trasparenza e per prevenire eventuali conflitti d'interesse.

"Nelle ultime settimane Gasparri si è scagliato più volte contro Report. Il senatore sapeva ben prima della Commissione Vigilanza Rai che Report aveva scoperto i suoi interessi privati, mai dichiarati al Parlamento. Si tratta di una misteriosa società di sicurezza informatica", si legge sul profilo social della trasmissione di Rai 3 che posta una anticipazione dell'inchiesta che andrà in onda domenica in cui lo stesso senatore di Fi viene interpellato a proposito della Cyberealm.

Gasparri, ha spiegato anche il conduttore Sigfrido Ranucci sui social, "si è scagliato più volte contro Report, fino ad arrivare alla convocazione in Commissione di Vigilanza Rai del 7 novembre, accusando Report di confezionare un'inchiesta per vendetta. In realtà il senatore sapeva ben 22 giorni prima di chiedere la convocazione che Report aveva scoperto i suoi interessi privati, mai dichiarati al Parlamento. Si tratta di Cyberealm, una misteriosa società di sicurezza informatica, di cui Gasparri è presidente. Report – ha scritto ancora Ranucci – svelerà chi ne fa parte: manager e collaboratori – sia ufficiali che occulti – con un passato imbarazzante e legati ai servizi segreti di altri Paesi. Alcuni di loro in questo momento sono impegnati materialmente nel conflitto israelo-palestinese in attività sensibili. Gasparri ha di fatto tessuto per loro relazioni istituzionali per l'assegnazione di commesse tenendo all'oscuro il Senato. Commesse che riguardano tutti i suoi ruoli istituzionali".

La difesa di Gasparri

Si tratterebbe, questa la spiegazione di stamattina del neo capogruppo di Fi del Senato, di un incarico "non operativo" e "che non solo è compatibile con le attività, ma che a mio avviso non andava segnalato perché non è di gestione".

"Non ci facciamo dettare gli organigrammi dagli odiatori e dall'astio. Questa vicenda non sussiste, non c'è nessuna incompatibilità", ha precisato ancora in un'intervista al Giornale. "Le polemiche sono prive di fondamento – ha proseguito – perché tutti noi ci muoviamo nel rispetto delle norme e della legge. A differenza di Report e di altri che sembrano rispettare la legge solo perché gran parte delle denunce contro Report dormono negli amichevoli cassetti della Procura di Roma".

Per il Movimento 5 Stelle, però, andrà "attentamente valutato" il suo ruolo in Cyberealm, ma, ha detto Dolores Bevilacqua, già il "solo fatto che fosse a conoscenza dell'inchiesta di Report a suo carico oltre 20 giorni prima" della convocazione della Vigilanza, "e chissà che non venga fuori altro, rende incompatibile la sua permanenza nella commissione, che dovrebbe avere la dignità di lasciare al più presto".

"Al momento della sua elezione, il senatore Gasparri non ha dichiarato la sua posizione di presidente del CdA della Cyberealm Srl, un'azienda operante nel settore dei servizi di sicurezza. Secondo l'art. 18 del regolamento del Senato, questa carica andrebbe comunicata entro tre mesi dall'elezione. Perché non lo ha fatto? I parlamentari sono tenuti a compilare entro tre mesi dall'elezione la dichiarazione delle loro cariche, inclusi incarichi in enti pubblici e privati", ha attaccato il co-portavoce di Europa Verde, Angelo Bonelli.

"La Cyberleam, di cui Gasparri è presidente, ha contratti con aziende pubbliche e ministeri? Gasparri è in grado di rispondere a questa domanda? La sua società ha rapporti con i servizi segreti israeliani? Questa vicenda – ha aggiunto il deputato Avs – è gravissima e il presidente del Senato non può stare in silenzio e deve attivare le verifiche e le conseguenti decisioni investendo del caso la giunta per le elezioni. Attendiamo di vedere la puntata di Report di domenica prossima che ha denunciato la vicenda e che, per quanto ci riguarda, solo il promo ci inquieta".

"Maurizio Gasparri deve dimettersi da senatore – ha commentato su X l'ex parlamentare Elio Vito – Secondo anticipazioni di Report, Gasparri presiede una società di cybersicurezza che ha rapporti con Israele e non ha dichiarato al Senato questa carica. E come premio lo hanno fatto capogruppo di FI".

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