Gasparri difende Berlusconi: “In Ucraina ci sono guerre da secoli, noi vogliamo la pace”
Dopo le frasi sull'Ucraina e su Zelensky, il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri corre in difesa di Silvio Berlusconi. "La sua era una speranza che la guerra che durava da anni potesse cessare. Il problema era intervenire per evitare che ci fosse l'ingiustificabile e intollerabile attacco russo. Noi stiamo infatti sostenendo e armando l'Ucraina. Berlusconi vuole la pace", ha detto Gasparri parlando con i giornalisti. E ancora: "Il governo non scricchiola. Il governo ha votato, d'accordo con Berlusconi, tutti i provvedimenti di sostegno all'Ucraina", ha aggiunto.
Per poi sottolineare come in Ucraina ci sia la guerra da anni ormai: "Condivido l'auspicio di un grande piano di ricostruzione dell'Ucraina, che oggi è in macerie per l'attacco di Putin, non per la sfortuna. Ma la guerra è iniziata sette secoli fa e non è quasi mai finita, la storia di quelle terre è molto complicata. Il Regno di Sardegna fece la guerra di Crimea nel 1853 e Cavour mandò i bersaglieri". E ancora: "In Ucraina ci sono guerre da secoli e noi di Forza Italia siamo dalla parte del popolo aggredito. Dopodiché auspichiamo che prima o poi ci possa essere uno sbocco di pace, un piano di ricostruzione dell'Ucraina e una situazione di stabilità in quell'area dove la guerra dura da anni. Come ora ci sono guerre in Medio Oriente e Africa di cui nessuno di noi si preoccupa, lo stesso era anche prima in Ucraina. Ce ne preoccupiamo solo quando qualche tragedia le rende visibili. Nel Donbass c'erano guerre da anni che la comunità internazionale avrebbe dovuto porvi attenzione, cercare di affrontare la situazione", ha detto Gasparri.
E in merito al presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, Gasparri ha aggiunto: "Ho visto in tv una fiction in cui Zelensky da attore faceva la lotta a un governo corrotto. La settimana scorsa, siccome le imperfezioni le hanno tutti, ho letto che è stato costretto ad allontanare un ministro della Difesa per fatti di corruzione". Berlusconi, parlando con i cronisti fuori dal seggio elettorale aveva detto: "Bastava che cessasse di attaccare le due repubbliche autonome del Donbass e questo non sarebbe accaduto, quindi giudico, molto, molto negativamente il comportamento di questo signore"