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Gare truccate in Sicilia, arrestato il deputato regionale del Pd Dario Safina: altri tre indagati

Secondo gli inquirenti l’ex assessore ai lavori pubblici a Trapani avrebbe pilotato una gara di “project financing” per la manutenzione dell’illuminazione pubblica. Dario Safina si trova ora agli arresti domiciliari. “Ho fiducia nell’operato della magistratura”, ha commentato il deputato regionale.
A cura di Annalisa Girardi
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Fonte: Facebook
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Dario Safina, deputato regionale del Partito democratico in Sicilia, è finito agli arresti domiciliari nell'ambito di un'indagine su delle gare "truccate". L'ex assessore ai lavori pubblici a Trapani avrebbe pilotato, quando ricopriva l'incarico nella giunta, una gara di "project financing" per la manutenzione dell'illuminazione pubblica, fornendo preventivamente un imprenditore importanti informazioni sul bando. L'imprenditore in questione sarebbe Valerio Christian, messinese, energy manager per la Sicilia di una società operativa appunto nel settore dell'illuminazione pubblica: avrebbe ricevuto informazioni da Safina sule tempistiche, i contenuti e l'importo del bando, riuscendo così ad aggiudicarsi la procedura con la presentazione di un'offerta migliore.

Non solo: il deputato regionale, sempre secondo gli inquirenti, avrebbe anche promesso l'affidamento alla stessa impresa – fuori da ogni tipo di gara o concorso – dei lavori di rifacimento dell'illuminazione degli impianti sportivi "Campo Aula" e "Campo Coni".

"Stamattina all'alba mi è stato notificato un provvedimento di arresti domiciliari. I fatti contestati dalla magistratura riguardano il periodo in cui ricoprivo il ruolo di assessore ai Lavori Pubblici al Comune di Trapani. Due le accuse che gli inquirenti muovono nei miei confronti: corruzione e turbativa d'asta. Sono sereno e ho la coscienza tranquilla. Sono fiducioso nell'operato della magistratura e sono certo che riuscirò a chiarire la vicenda nel più breve tempo possibile", ha commentato in una nota lo stesso Safina.

Nell'ambito della stessa indagine sono state emesse altre misure cautelari. Al manager è stato notificato il divieto temporaneo di esercitare l'attività imprenditoriale per un anno, mentre al direttore generale e al direttore amministrativo della Trapani Servizi Spa, ditta che gestisce l'attività di raccolta dei rifiuti in città, è stato notificato un divieto di dimora a Trapani ed Erice. Si tratta di Carlo Maria Baldassare Guarnotta e Giuseppe Ullo. Sono indagati di turbativa d'asta e corruzione: l'indagine, coordinata dalla procura di Trapani, si concentra infatti su una presunta attività illecita proprio di dirigenti e collaboratori della municipalizzata Trapani Servizi Spa. Avrebbero truccato i concorsi del 2020 e 2021 per la selezione e designazione del direttore generale della società e per le nomine di un collaboratore esterno e del direttore tecnico.

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