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Garanzia Giovani, cos’è e come funziona il piano del Governo per i NEET (e non solo)

Dal primo maggio parte la Garanzia Giovani, il piano del Governo per garantire un’offerta di lavoro ai giovani entro 4 mesi da diploma, laurea o entrata in disoccupazione. Ma non mancano le critiche e le perplessità.
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La data di lancio ovviamente non è casuale, il Primo maggio, Festa dei lavoratori, ma sulla Garanzia Giovani restano molte incognite e tante perplessità. Ma andiamo con ordine. Il piano nazionale Garanzia Giovani, annunciato qualche settimana fa dal Presidente del Consiglio e dal ministro del Lavoro, è volto a tamponare la falla della disoccupazione giovanile, che nel nostro Paese ha superato il 42% e prevede investimenti per oltre 1,5 miliardi di euro per il biennio 2014 / 2015. I destinatari sono i giovani dai 18 ai 25 anni che si collocano nella categoria "Neet" (ovvero che non studiano, non lavorano e non seguono percorsi formativi) e che in tutta l'Unione Europea sono 7,5 milioni, ovvero il 12,9% dei giovani. Per quel che concerne l'Italia si tratta di un piano "predisposto dalla Struttura di Missione, istituita presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, composta dai rappresentanti del Ministero e delle sue agenzie tecniche – ISFOL e Italia Lavoro – del MIUR, MISE, MEF, del Dipartimento della Gioventù, dell'INPS, delle Regioni e Province Autonome, delle Province e Unioncamere" e "condiviso con le parti sociali, le associazioni di giovani, del Terzo Settore".

Che cos'è Garanzia Giovani – Si tratta di una misura che raccoglie la "Raccomandazione del Consiglio dell'Unione Europea del 22 aprile 2013 sull'istituzione di una Garanzia per i Giovani", che rappresenta un documento particolarmente interessante per diversi aspetti. Nel considerare le problematiche connesse ai livelli di disoccupazione giovanile e alla particolare condizione dei NEET ("Molti dispongono solo di un diploma di istruzione secondaria inferiore e hanno abbandonato prematuramente gli studi o la formazione. Inoltre, molti di loro sono migranti o provenienti da ambienti svantaggiati"), il Consiglio raccomandava agli Stati membri, tra le altre cose:

  • Di garantire che tutti i giovani di età inferiore a 25 anni ricevano un'offerta qualitativamente valida di lavoro, proseguimento degli studi, apprendistato o tirocinio entro un periodo di quattro mesi dall'inizio della disoccupazione o dall'uscita dal sistema d'istruzione formale («garanzia per i giovani»).
  • Garantire che i giovani abbiano pieno accesso alle informazioni in merito ai servizi e al sostegno disponibili potenziando la collaborazione tra servizi per l'impiego, fornitori di orientamento professionale, istituti d'insegnamento e di formazione e servizi di sostegno ai giovani, nonché avvalendosi di tutti i canali d'informazione pertinenti
  • Garantire che i giovani e/o le organizzazioni giovanili siano consultate o partecipino alla progettazione e all'ulteriore sviluppo del sistema di garanzia
  • Se del caso, ridurre i costi non salariali della manodopera al fine di migliorare le prospettive di assunzione dei giovani
  • Utilizzare incentivi salariali e per le assunzioni mirati e ben strutturati per incoraggiare i datori di lavoro a creare nuove opportunità per i giovani

Come funziona Garanzia Giovani – Un orientamento che il Governo italiano ritiene di aver recepito attraverso il piano che entrerà in vigore dal primo maggio e che si avvarrà anche di una nuova struttura tecnologica alla quale i giovani sono chiamati a registrarsi. Il funzionamento di Garanzia Giovani è dunque riassunto per punti proprio dal Governo:

  • Informazione – Il Piano Italiano prevede un sistema universale di informazione e orientamento a cui il giovane accede registrandosi attraverso vari punti di contatto: il sito www.garanziaperigiovani.it (in fase di realizzazione e ancora non funzionante, ndr), il portale Cliclavoro, i portali regionali, i Servizi per l'Impiego e altri servizi competenti, sportelli ad hoc che saranno aperti presso gli istituti di istruzione e formazione. Nella fase di informazione e comunicazione saranno coinvolte varie istituzioni o associazioni, tra cui Camere di Commercio, associazioni sindacali e datoriali, associazioni giovanili e del Terzo Settore.
  • Orientamento – Dopo la registrazione e un primo colloquio nella fase di accoglienza, al giovane verrà indicato un percorso di orientamento individuale destinato a definire un progetto personalizzato di formazione o lavorativo/professionale. In sintesi, s'intende rendere sistematiche le attività di orientamento al lavoro anche con il mondo dell'educazione (istituti scolastici, istruzione e formazione professionale ed università), attraverso gli operatori e supporti informatici ad alto valore aggiunto.
  • Colloquio – Il Piano italiano intende offrire ai giovani l'opportunità di un colloquio specializzato da parte di orientatori qualificati che preparino i giovani all'ingresso nel mercato del lavoro con percorsi di costruzione del curriculum e di autovalutazione delle esperienze e delle competenze. In altri termini, si vogliono incoraggiare interventi nei confronti dei giovani che non studiano e non lavorano (Neet) o che hanno abbandonato precocemente gli studi promuovendo percorsi verso l'occupazione, anche incentivati, attraverso servizi e strumenti che favoriscano l'incontro tra domanda e offerta di lavoro.
  • I percorsi possibili – Ai giovani che presenteranno i requisiti verrà offerto un finanziamento diretto (bonus, voucher, ecc.) per accedere ad una gamma di possibili percorsi, tra cui: l'inserimento in un contratto di lavoro dipendente, l'avvio di un contratto di apprendistato o di un'esperienza di tirocinio, l'impegno nel servizio civile, la formazione specifica professionalizzante e l'accompagnamento nell'avvio di una iniziativa imprenditoriale o di lavoro autonomo.
  • La comunicazione – Per informare i giovani delle misure messe in campo dal Piano italiano e spingerli ad attivarsi per cogliere le opportunità descritte, è stato predisposto un piano di comunicazione integrata. La prima fase, avviata a novembre, prevede l'avvio di un contest online per la definizione della linea grafica e dello spot che caratterizzeranno la campagna di comunicazione. L'idea di indire una gara sul web per la creazione dei principali strumenti di comunicazione della Garanzia Giovani nasce dal desiderio far partecipare il più ampio numero possibile di giovani ad un progetto rivolto proprio a loro, coinvolgendoli fin dall'inizio e stimolando un dibattito "virale", che faccia circolare idee e proposte creative per sviluppare messaggi e prodotti adatti ai giovani elaborati dai giovani stessi.

Quanto costa e quali sono le criticità – Le risorse a disposizione ammontano a circa 1,5 miliardi di euro per il biennio 2014 – 2015. Fondamentali per la riuscita dell'operazione risulteranno essere poi gli accordi con imprese, agenzie ed associazioni che concretamente dovranno farsi carico dei percorsi formativi. In tal senso vanno monitorati i Protocolli di collaborazione promossi dal ministero dal Lavoro, cui hanno aderito per ora alcune sigle di una certa rilevanza (Finmeccanica, Cia, Confindustria). Va sottolineato poi che il piano italiano prevede l'obbligo dell'offerta (formativa o lavorativa) ai giovani di una opportunità entro 4 mesi dal diploma o la laurea, in una sorta di accompagnamento al lavoro in cui giocheranno un ruolo chiave le agenzie private, per le quali si prevede un compenso fisso su base nazionale per ogni inserimento lavorativo. Alle aziende andrà invece un "bonus occupazionale", il cui importo, come ricorda LaVoce, "crescerà per assunzioni a tempo determinato o in somministrazione di almeno dodici mesi, per giungere al tetto massimo per le assunzioni a tempo indeterminato (nelle quali si dovrebbe considerare l’apprendistato)". Il bonus massimo per le assunzioni a tempo indeterminato sarà di 6mila euro, mentre quello per le assunzioni a tempo determinato è vicino ai 2mila euro. Sono poi previsti aiuti alle aziende che offrono tirocini (per Luigi Olivieri questo è uno dei grandi problemi del provvedimento, poiché "lo Stato finisce per erogare risorse pubbliche sia per pagare l’attività ordinaria di promozione dei tirocini, da sempre svolta senza oneri pubblici, sia per coprire i costi dell’indennità di partecipazione, al posto delle imprese"), sempre se riferiti ai giovani interessati dalla "Garanzia".

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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