Garante dell’infanzia: Governo battuto due volte alla Camera
Pochi minuti e il governo va sotto due volte alla Camera. Nello specifico si è trattato di 2 emendamenti proposti dal Partito Democratico riguardanti la legge sull'istituzione del Garante per l'Infanzia e l'Adolescenza. Il primo emendamento proposto dal partito di Bersani prevedeva che, in caso di emergenza, il Garante potesse segnalare alle autorità giudiziarie competenti la presenza di minori in stato di abbandono al fine di una loro presa in carico. L'emendamento, sul quale la maggioranza aveva espresso un parere contrario, è passato con 271 sì; 262 i voti contrari e un solo astenuto. Anche un secondo emendamento proposto dal PD è passato nonostante il parere contrario del governo: in questo caso i sì sono stati 268, i no 262 e gli astenuti 2.
Ma non finisce qui. Il governo, infatti, ha rischiato seriamente di soccombere per la terza volta: anche un emendamento proposto dall'Italia dei Valori poteva passare sul filo di lana, ma il pareggio per 260 a 260 ha permesso all'esecutivo di limitare il numero delle "sconfitte". Al termine della seduta l'Aula di Montecitorio, ha dato il via libera all'unanimità all'istituzione del Garante nazionale per l'Infanzia e l'adolescenza; adesso il testo passa al Senato.
Ovviamente l'opposizione ha potuto far passare i 2 emendamenti a causa nelle molte e determinanti assenze tra le file della maggioranza. Tuttavia una riflessione sulla stabilità di questo governo va fatta al più presto, tenendo anche conto del malcontento palesato da alcuni suoi autorevoli esponenti come il sottosegretario Giovanardi che s'è lamentato dei tagli alla famiglia, minacciando di lasciare la delega, o come Sandro Bondi che ha annunciato che presto si dimetterà.
Il segretario di Aula del gruppo Pd alla Camera Erminio Quartiani ha così commentato le due cadute del governo: "Con i due voti di oggi nei quali il governo è stato battuto– ha detto-, dall'inizio della legislatura sono 69 le votazioni in cui l'opposizione riesce a mettere in minoranza la ormai ex-maggioranza".
